Maro’: ennesimo rinvio. L’India, appoggiata dall’U.E, spernacchia l’italietta
Roma, 18 febbraio – Ancora una volta, aperto il processo a carico dei due nostri Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, il giudice B.S. Chauhan, della Corte Suprema di New Delhi ha rinviato la decisione al 24 febbraio, rimettendo al governo di Delhi ed al ministero della Giustizia, l’ultima parola sull’applicazione del “Sua Act”, la legge antiterrorismo. Nella breve discussione, il legale degli italiani, Mukul Rohatgi, ha chiesto, in presenza dell’inviato governativo Staffan de Mistura, il ritorno di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in Italia in attesa che si chiarisca l’iter processuale. Poi è intervenuto il procuratore generale, G.E. Vahanvati, il quale ha chiesto “ancora alcuni giorni di tempo perché il governo ha affidato al ministero della Giustizia l’incarico di formulare una nuova proposta per uscire dall’impasse”, “augurando che entro lunedì, avremo una proposta definitiva per questo problema”.
Si, perchè in India, un processo per presunto duplice omicidio, è un problema non un fatto di giustizia!
Avevano detto: otterremo una forte reazione europea – Il Ministro degli Esteri Emma Bonino, che non dovrebbe essere riconfermato dal Governo Renzi, aveva detto “Non è accertata la colpevolezza, e non è accertata l’innocenza. I processi servono a questo” mentre il viceministro Lapo Pistelli, aveva scritto sulla pagina di facebook dedicata ai due fucilieri di Marina: “All’inizio di quest’anno l’Italia aveva una linea abbastanza incerta su come procedere mentre ora abbiamo rimesso la questione su un binario di certezza: scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise” (articolo “La Bonino scopre l’indignazione sulla vicenda dei Marò” del 9 febbraio – http://www.attualita.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2328:la-bonino-scopre-lindignazione-sulla-vicenda-dei-mar%C3%B2&Itemid=76), al rinvio del 10 febbraio, il premier Letta, il vicepresidente dell’esecutivo Europeo e il Ministro Bonino dichiaravano a bocca piena che “avrebbero fatto di tutto per ottenere una forte reazione europea” (.. e l’italietta fece buh! all’India! del 10 febbraio – http://www.attualita.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2333:e-litalietta-fece-buh-allindia&Itemid=76).
Le reazioni di oggi – All’ennesimo rinvio, la “dura reazione” del ministro degli Esteri Emma Bonino è stata quella di richiamare “per consultazioni” l’ambasciatore italiano Daniele Mancini, parlando di “manifesta incapacità delle autorità giudiziarie indiane” ed aggiungendo in un’intervista che “l’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo possibile in Patria dei due Fucilieri di Marina” ma “non possiamo andarli a prendere “manu militari”. Ci sono, ha spiegato, “diverse iniziative da prendere ma la decisione spetta ora al nuovo Governo” (tradotto: scarichiamo a nostra volta il problema ereditato da Monti, lasciando le cose come erano…)
Inoltre, il rappresentante indiano in Italia Basant Kumar Gupta è stato convocato alla Farnesina dove il segretario generale Michele Valensise, ha espresso lo sconcerto e la profonda delusione del governo italiano per l’ennesimo rinvio sottolineando che “il comportamento dilatorio delle autorità giudiziarie indiane a distanza di due anni dall’incidente è inaccettabile e denota una volontà indiana di procrastinare la vicenda oltre ogni limite”.
Il ministro della Difesa Mario Mauro parla di “misura colma” e esprime al premier incaricato Matteo Renzi “sdegno per il rinvio indiano”. “Siamo di fronte ad un comportamento ambiguo ed inaffidabile delle autorità indiane”,
L’Unione Europea, dal canto suo, dando manforte all’italia, fa spallucce, dicendosi “delusa” dalla notizia del rinvio e ribadendo che l’applicazione della legge antiterrorismo “sarebbe inappropriata“.
Così, con quattro parole, dopo oltre 10 mesi di Governo Letta, i nostri Marò rimangono sequestrati in una nazione dove, dopo oltre due anni, non sanno quale reato contestare…
La Bonino dice che non possiamo andarli a prendere. Bene. Con un minimo di orgoglio, si dica a Latorre e Girone di rimanere in ambasciata e si dia ordine ai Carabinieri di difendere la postazione, impedendo a chiunque di violarla, non come è stato concesso di fare sulla nave italiana. Si inizi un’azione di applicazione alla lettera dei regolamenti nei confronti dei cittadini indiani illegalmente in italia. Si manifesti permanentemente dinanzi all’ambasciata indiana. Si faccia sentire la voce dell’Italia e si arrivi a minacciare veramente un’azione di forza.
Stacchiamoci da quell’Unione Europea, alla quale siamo uniti solo nel mandare parlamentari a prendere più che lauti stipendi, pagare con vite umane ed economicamente per far parte di truppe in giro per il mondo inutilmente ed a favore di altre nazioni, perdere la sovranità territoriale ed in cambio essere considerati solo degli idioti!