La matematica non è un’opinione
A “Che tempo che fa” è di scena Renzi. Non è una novità. L’abbiamo visto, da buon toscano, con una parlata fluida, accattivante, affascinante…un uomo di spettacolo, senza dubbio e, in questa dimensione, nella sua apparizione televisiva, ha ribadito, ancora una volta, che le tasse non sono aumentate, ma diminuite.
Beh, la stessa affermazione era stata fatta, in modi diversi, anche dai Governi precedenti, non escluso Tremonti che, in maniera sibillina, aveva sentenziato che “la crisi è alle nostre spalle, ma le tasse non possono essere abbassate..” Ora, la matematica non è un’opinione e, senza voler arrivare all’equazione di terzo grado, si basa su un concetto molto elementare e molto semplice da capire: “2 più 2 è uguale a 4” e, se il risultato non è questo, qualcosa è sbagliata e non ci sono altri principi matematici o filosofici che possano smentirlo.
Quindi, sul concetto che “Le tasse non sono aumentate, anzi sono diminuite”… bisogna capire innanzi tutto quale matematica sia stata adottata per asserire questo. Perché, se ieri guadagnavamo 100 e, a tasse pagate, ci restavano 70, e oggi, guadagniamo sempre 100, ma a tasse pagate, di quei 70, ce ne restano 50, le tasse sono certamente aumentate, non diminuite.
Volendo approfondire ulteriormente le “verità scientifiche” di Renzi, abbiamo l’impressione che, di fronte a questa affermazione, il buon vecchio Einstein, che ci ha aperto le barriere dell’universo, sia diventato un pivello.
E questo perché se quanto asserito da Renzi corrispondesse a realtà scientifica, innanzi tutto sovvertirebbe tutte le leggi cosmiche e, poi, bisognerebbe correre…ma correre proprio…alla correzione della “relatività” e relegare sul “banco degli asini” il suo illustre scopritore…..