“Pilotato” anche lui
Roma, 1 gennaio – Dopo il discorso molto contraddittorio ed elusivo del PdC, con marcatoaccento della cara terra di Trinacria, il discorso del Capo dello Stato agli italiani.
Quanti lo hanno seguito? Cerchiamo di immaginarlo ma non ci attacchiamo ai sondaggi demoscopici, altrimenti, come sempre, verrebbero fuori i “numeri al lotto”, “delle due forze uguali e contrarie che si respingono” e che non ci forniscono la verità sul fenomeno…
comunque, non c’è problema perché ci pensano i notiziari a rendercene un’idea, anche loro in contraddizione a secondo la provenienza.
Il discorso, lo ha anticipato, non doveva essere politico, ma “agli italiani”…
Bene, ci chiediamo, innanzitutto, che significato potrebbe avere questa frase oltre quello inconsistente, ma strategicamente importante, di “dire tutto per non dire niente”.
Lo “specchio” di questa premessa lo vediamo subito dai contenuti. Agli italiani non interessa un “colloquio” unilaterale, ma dove stanno portando questo Paese perché, dalla situazione generale, si arriva a quella individuale che interessa ciascuno di noi.
Andiamo avanti; il popolo ha delle aspettative, con il terzo governo illegale, al potere, valuta delle situazioni, si pone delle domande ed esige, come sovrano, delle risposte e non dei “futuri”, che lasciano il tempo che trovano, come fa Renzi.
Il Capo dello Stato si è sobbarcato di questo dovere? Dal suo discorso “agli italiani” sembra di no, perché ne è scaturita solo, un’emblematica, e grande come una montagna, “conferma dell’esistente”. Che cosa significa? La “conferma dell’esistente” è il modo di fare un discorso, ovviamente politico, propinando all’ascoltatore, ciò che lui già vede da se.
A questo ha aggiunto il “dribbling” sugli argomenti più scottanti, lo scandalo del fallimento delle banche rosse, il risarcimento ai clienti truffati, la triste e amara vicenda dei due marò, uno dei quali sequestrato in India senza un’accusa (l’altro è in Italia per essere curato) che non trova soluzione, ad oggi, da quattro anni,.
Bene; come si articola la “conferma dell’esistente” del Capo dello Stato?
Innanzi tutto dicendo al popolo, come abbiamo detto, quello che il popolo vede da se, secondo, eludendo questi problemi perché sono “brucianti” e, terzo, dicendo al popolo quello che, invece, dovrebbe dire a Renzi e a quanti altri sono “ai posti di manovra” di questo dissestato paese.
Che dica a noi, in una trasmissione registrata, che l’evasione fiscale consta di ben 122 miliardi di euro, e che questi, investiti, darebbero 300 mila posti di lavoro, e che la situazione è inaccettabile, noi, popolo dei contribuenti, che cosa possiamo fargli? La situazione non dipende da noi, ma da lui e da Renzi.
Che venga a dire a noi che se tutti pagassero le tasse, tutti pagheremmo di meno, è una frase senza senso ma di effetto che usava Pippo Baudo per ricevere l’applauso del pubblico di “Domenica In…” al Teatro delle Vittorie, molti anni or sono, e sappiamo tutti che il pagar le tasse tutti e giustamente, non dipende dai “proclami” di Pippo Baudo. Inoltre, sappiamo e sanno tutti, che il far pagare le tasse a tutti non è compito del contribuente, che evade per difendersi, ma è compito di Renzi e del Ministro dell’Economia che risolverebbero il problema, “togliendo al contribuente la necessità di evadere”.
Al termine del vacuo discorso, rimane solo da sperare che politici e cittadini vogliano veramente togliere la benda davanti agli occhi, applicando dei meccanismi seri e scientifici di politica economica per risanare il bilancio dell’Italia, impiegando il ricavato dalle tasse per risanare la situazione economica degli Italiani ai quali, intanto, il Governo ha augurato un buon anno basato su aumenti di pedaggi autostradali, treni ed aerei che costeranno alle famiglie “oltre 1,4 miliardi di euro in più”.
Però, nel contempo, si invitano i cittadini a non utilizzare i propri mezzi di trasporto…