Mentre Papa Francesco prega e lavora per la pace, il premio Nobel per la pace lavora per la guerra
Il Santo Padre, Francesco, sulla scia di Gesù e San Francesco, ha organizzato e vissuto ieri, una giornata di preghiera con digiuno e veglia per la pace nel mondo, affinchè si fermi la guerra.
Con lui, hanno aderito il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, guida spirituale dei cristiani ortodossi ed Gran Muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassod, che ha pregato nella maestosa moschea omayyade di Damasco ma anche il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il direttore del Centro islamico della Moschea di Roma, Abdellah Redouane e Soka Gakkai dell’Istituto Buddista Italiano. Adesione e solidarietà anche dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia che ha detto: “Le coscienze libere e tutti i costruttori di speranza mettano in campo ogni soluzione per evitare muri di violenza e di odio che fanno strada solo all’inferno della ragione. I Liberi Muratori sabato saranno vicini con il cuore a tutti coloro che secondo il proprio credo religioso o convinzioni laiche rivolgeranno un pensiero forte in difesa della vita e dell’umanità”. Quello che invece suona strano è che, l’America, dopo il repubblicano George W. Bush considerato guerrafondaio, il 20 gennaio 2009 ha eletto il democratico Barack Hussein Obama il quale il 9 ottobre 2009 venne insignito del Premio Nobel per la Pace “per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli.” Ora, con la vicenda della Siria, di cui si è informati di quasi tutto, pur senza d’egida dell’Onu, il Premio Nobel per la Pace, Barack Hussein Obama, chiede l’autorizzazione al Congresso degli Stati Uniti, per bombardare la Siria … solo per 60 giorni con eventuale proroga di altri 30 …Beh, se questo è il “rappresentante della Pace” , preghiamo Dio che non diventi un guerrafondaio perché altrimenti l’America bombarderebbe – dietro la parola “democrazia” -, tutti i Pianeti dell’Universo. Ma, questo intervento aereo americano, è solo per difendere dei cittadini siriani inermi ed importare la democrazia o, senza fare altre congetture, nasconde invece la necessità di smaltire armi e munizioni in giacenza nei depositi americani mentre la Russia vi provvede con la vendita, ma almeno è fatta in forma ufficiale, di armamenti al presidente siriano Bel Al- Assad?
Intanto, cosa positiva, nessuno ripete la sceneggiata delle fotografie di Berlusconi con il defunto leader Libico Gheddafi nonostante esistano foto del Presidente Napolitano con il gasatore del suo popolo Al-Assad, al quale, nel marzo 2010, concesse il più alto riconoscimento della Repubblica, l’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana” con l’aggiunta, riservata a pochi, del “Gran Cordone”.
Ma questo è uno dei tanti misteri della politica italiana …