NON SONO BENEFATTORI MA BENEFICIARI
Nonostante i molti tentativi, il Partito Democratico non riesce a risalire la china. E così le sinistre, di qualsivoglia formazione.
Quali le ragioni? Le contrapposizioni interne, le scelte politiche infelici, lossessiva aggressività nei confronti dellavversario politico, lassenza di leader carismatici? Di fatto, una cultura che ha dominato incontrastata per un trentennio ha perso quellascendente che ha esercitato a lungo grazie alla militanza, non solo di politici e di magistrati ma anche di professori, giornalisti, storici, avvocati, imprenditori, produttori, cantautori e, per farla breve, di tutti colori che tenevano a rivendicare la propria appartenenza alla schiera degli eletti.
Ladesione ad una cultura di estrazione ideologica sembrava garantire lattribuzione mediatica di benefattori dellumanità.
E, a loro volta, questi paladini della collettività, calatisi nella parte di duri e puri, sembravano assicurare lunga sopravvivenza a tale cultura.
Anche perché il Centro-sinistra aveva provveduto a corazzarsi egregiamente contro gli attacchi esterni. Ciò che non poteva prevedere, tuttavia, erano le operazioni a freddo determinate da fattori interni in grado di provocare la cosiddetta implosione.
Gelosie di protagonisti, rivalità di correnti, radiografie impietose dei tre poteri dello Stato dominati dalla partitocrazia e dalle lobby. Cè da dire che anche dalle colonne de LAttualità la risoluzione dei poteri istituzionali in caste era stata costantemente denunciata e da molto tempo.
Ma a tale denuncia era stata opposta la più sicura arma di difesa: il silenzio.
Un silenzio che non poteva essere mantenuto a fronte del gran chiasso suscitato da un evento non previsto: una radiografia della situazione sfornata da un laboratorio di Sinistra. A peggiorare la situazione, per le sinistre, è intervenuta la crisi economica e con essa i conti in tasca a politici, magistrati, manager e a tutti i beneficiari dellallegro andazzo
della finanza pubblica. Di conseguenza, si è scatenata londata dellanti-politica che si è riversata su tutti i partiti. E allora, cè da chiedersi, perché ad essere travolto è stato il Centro-sinistra? La risposta è semplice: perché è apparso chiaro ed evidente allopinione pubblica che i politici del Centro-sinistra non sono i migliori.
Non quindi benefattori della collettività ma beneficiari di ricche prebende.
Di fatto, gli emolumenti, gli aumenti spropositati, i privilegi di ogni tipo sono stati decisi in pieno connubio fra tutti i partiti, alla chetichella e con estrema rapidità.
Neanche a fronte della crisi economica i poteri dello Stato hanno mostrato, con lesempio, quella solidarietà sbandierata da tutte le forze politiche e da tutte le sedi mediatiche.
Eppure, sarebbe bastato revocare tutti i benefici acquisti negli anni con la stessa rapidità con cui erano stati elargiti.
La proposta del P. D. di tassare i redditi dei politici è stata collegata a tutti i redditi alti con la conseguenza, come prevedibile, che non ha avuto corso.
E così gli emolumenti che i politici si sono auto-concessi
hanno continuato ad aumentare automaticamente. Per distogliere lattenzione dellopinione pubblica dai cattivi esempi forniti, in proprio, i politici si esibiscono con accuse di catto-comunismo e clericofascismo che piovono ossessivamente dai canali televisivi e dalla carta stampata unitamente alle rituali petizioni di principio relative alla solidarietà, allintegrazione razziale, allo Stato di diritto e alla libertà. Ma quale libertà, questi veterani della politica, con i delfini che ne seguono le orme, hanno offerto ai cittadini italiani?
Si può parlare di libertà quando lo Stato viene meno persino allunica garanzia offerta dallo Stato assoluto teorizzato da Hobbes: la tutela della vita e dellintegrità fisica?
E si può parlare di Stato di diritto quando viene meno il presupposto che ne è a fondamento: la certezza del diritto?