Roma, 13 marzo 2022 – Dopo l’appello lanciato a fine febbraio dalla ConfimpreseItalia D’Amico rinnova l’allarme.
“Gli aumenti fuori controllo dei prodotti energetici sono un nuovo devastante problema per il sistema delle micro, piccole e medie imprese. L’effetto combinato dei rincari dei prodotti petroliferi, del gas e dell’energia elettrica, produrranno nel breve periodo un altro duro colpo, per molte imprese definitivo, al sistema produttivo nazionale. Accanto a tutto questo il sistema del turismo avrà anche un altro problema da fronteggiare: quello dell’assenza, quasi completa del turismo dall’estero”.
E’ quanto dichiara in una nota il Presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico.
“Il sistema dell’accoglienza, secondo gli ultimi numeri della Banca d’Italia, ha avuto nel 2021 conseguenze pesantissime con una contrazione delle presenze pesantissime. La guerra in Ucraina e la recrudescenza del Covid provocheranno altri danni, in alcuni casi inimmaginabili. Le città d’arte, i borghi storici, le città termali saranno quelle che subiranno più conseguenze in assoluto.
Per le imprese sono necessarie risorse a fondo perduto per sostenere i maggiori costi, specie dell’energia e non solo. Non è possibile, soprattutto nel comparto turistico, chiedere investimenti per ottenere in cambio qualche risorsa. Nessuno è più in grado, oggi, di seguire questa logica, proprio perché le ripetute crisi hanno azzerato i conti delle imprese.
Se non ci saranno interventi nell’immediato da parte del Governo sulla bolla energetica, frutto di speculazioni e del conflitto bellico, questo ricadrà sulla testa delle imprese e sui cittadini. Gli effetti sono già visibili, con l’impennata inflattiva che produrrà nel breve periodo forti penalizzazioni nei consumi. Lo sciopero di alcune sigle sindacali dell’autotrasporto che scatterà nella giornata di lunedì, pur condivisibile per il colpo che questa categoria ha subito, avrà effetti sul mondo della micro e piccola impresa, che quasi sicuramente finirà nell’occhio del ciclone della mancate consegne, con le conseguente mancate vendite. L’Italia rischia nei prossimi mesi un nuovo shock economico e senza interventi da parte del Governo, la ripartenza sarà solo uno sbiadito ricordo. Per sostenere il sistema Italia bisogna ricorrere a tutti gli strumenti utili, fatti di sostegni alle imprese ed ai loro collaboratori. ConfimpreseItalia oltre che ad un possibile scostamento di bilancio per drenare risorse, condivide anche la proposta di imporre all’Europa un Recovery Fund energetico da mettere in campo fino alla fine delle emergenze. Il tempo è stretto – conclude D’Amico – e le imprese, insieme alle famiglie sono fiaccate dalla crisi ed hanno ormai il fiato corto per resistere ad altri ulteriori stress economici”.