Un natante carico di migranti è naufragato a circa un centinaio di miglia a sud di Lampedusa
Roma,12 maggio – Ad oltre un centinaio di miglia marittime a sud di Lampedusa, un barcone carico di migranti è naufragato. L’immediato soccorso italiano con mezzi navali della Marina Militare e della Capitaneria di Porto, già impegnate con l’operazione Mare Nostrum nonchè navi mercantili in transito che sono state dirottate in zona, ha consentito di salvare oltre 200 clandestini mentre i corpi recuperati sono, al momento, 14.
Il commissario europeo Cecilia Malmstrom, neo Pilato al femminile, si dichiara “scioccata dalla nuova tragedia”, ringrazia le autorità italiane, dice che se ne dovrà discutere per la “solidarietà nel prossimo Consiglio Interni come si può contribuire ad affrontare le sfide nel Mediterraneo”, lavandosi di corsa le mani scaricando il problema a chi verrà dopo le imminenti elezioni europee.
Il tutto, come se fosse la prima volta che si parla in quella che di fatto è occupazione dell’Italia, quell’italietta che cala le braghe davanti a tutti, India compresa, con il Ministro dell’Interno del Governo Renzi (Pd) Alfano che, in campagna elettorale fingendo di essere di Destra, alza la voce contro l’Europa mentre a giugno 2013, vicepremier e sempre Ministro dell’Interno con il governo Letta (Pd), quindi è un doppio finto di destra, ha rinnovato gli accordi di Dublino che stabiliscono che la competenza ad accogliere, sfamare, mantenere e sistemare i clandestini, è del paese dove questi sbarcano.
Così, l’Italia che vede sequestrati i suoi pescatori perchè sorpresi a pescare nelle acque extraterritoriali e deve pagare forti somme per liberarli, di fatto con l’operazione “Mare Nostrum”, il cui costo è di circa 40 milioni di euro al mese (tutto sottratto al reddito nazionale per cui è ovvio aumentare le tasse per coprire anche quelle spese!) è diventata padrona di tutto il Mare Mediterraneo che stacca la Sicilia dall’Africa e, per paura che i clandestini possano sbagliare destinazione di Nazione, va a prenderseli in mare aperto, anche senza la necessità di soccorso per naufragio, nel qual caso diventa un giusto dovere morale.