OLIGARCHI, GIÙ LE MANI DALLA RAI!

E’ inaccettabile che un servizio pubblico qual è la RAI venga egemonizzato
da esponenti di associazioni private (partiti politici), sia della Maggioranza governativa
sia dell’Opposizione, che rappresentano circa il 60 % del Corpo Elettorale.

(Cosmo G. Sallustio Salvemini)

Cifre alla mano, nelle recenti consultazioni elettorali, su 49 milioni di aventi
diritto al voto, soltanto 29 milioni e mezzo (60 %) hanno espresso un voto
mentre 19 milioni e mezzo (40 %) hanno dato vita “de facto” ad un Fronte del

Dissenso composto da astensionisti, da votanti scheda bianca e da votanti scheda nulla.

Orbene, considerato che un servizio pubblico deve dare spazio a tutte le opinioni lecitamente
espresse (a prescindere dalla loro presenza in Parlamento), per quale ragione viene negato ogni (sia pur minimo) spazio mass-mediatico alle formazioni sociali (menzionate nell’art. 2 della Costituzione) che non intendono essere considerate alla stregua di “serbatoi elettorali” di alcun politicante?

A dar vita al Fronte del Dissenso ci sono migliaia di associazioni

tra le quali il Movimento Salvemini, fondato nel 1962 dai Padri della Repubblica.

E’ da molti anni che gli esponenti del Movimento stanno chiedendo ai dirigenti della RAI di avere uno spazio televisivo idoneo ad illustrare le proposte di riforma istituzionale che consentirebbero di far uscire il Paese dal tunnel (corruzione, ingiustizie e smaccati privilegi) in cui si trova.

Fino ad oggi i dirigenti predetti, oberati da …pesanti impegni, non hanno trovato il tempo di rispondere alle numerose telefonate ed e-mail inviate dal Movimento. “Usque tandem, Catilina, abuteris…?”.

Credendo di essere i padroni della RAI hanno usurpato un servizio pubblico. Imbavagliando l’informazione stanno uccidendo la democrazia.

Escludendo le formazioni sociali apartitiche da ogni spazio televisivo stanno creando un regime antidemocratico. Dando spazio solo ai raccomandati hanno soffocato la meritocrazia.

Sentiamo il dovere, pertanto, di lanciare l’ennesimo appello al sen. Zavoli, presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, e al dott. Calabrò, Autorità Garante delle Comunicazioni, affinché intervengano per ottenere dai satrapi della RAI il rispetto delle regole in materia di pluralismo dell’informazione.

 
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