Si parla di oltre 5.000 esecuzioni solo in Cina. Lassociazione Nessuno Tocchi Caino, afferma che è necessaria una lotta “per la democrazia e l’affermazione dello Stato di diritto” al fine di abolire la pena di morte. Poi vengono comunicati i numeri delle esecuzioni.
Il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dichiara che l’abolizione della pena di morte è un traguardo di civiltà giuridica. Il nuovo Gianfranco Fini , come ormai da oltre un anno si accoda sempre al giusto pensiero del Presidente, dice l’abolizione è un obiettivo importante per promuovere un modello di convivenza umana fondato sulla dignità dell’individuo.
Peccato che i numeri sciorinati non dicono quali erano le colpe per le quali questi Signori erano stati condannati allesecuzione capitale, decisione questa che non viene certamente presa per un reato lieve e punibile con la reclusione.
Mi raccontavano di un omicidio a scopo di rapina, di un giovane portiere dalbergo, che nonostante letà, aveva moglie e figli. I due rapinatori, gli rubarono la bellezza di duecentomila lire, pari ora a nemmeno cento euro (ricordiamo da dividere in due!).
I Carabinieri li arrestarono.
Dopo pochi anni di carcere, andavano regolarmente in licenza premio (come se in carcere si dovesse poter continuare a delinquere), lamentando il disagio di dover viaggiare. Scontato un terzo della pena, arresti domiciliari con permessi vari, durante i quali vennero poi più volte arrestati per spaccio e rapina ed uno di loro. ha commesso un altro omicidio.
Certo, lItalia ha raggiunto un grande traguardo civile!
Sgomberiamo subito il campo dallidea che potrebbe apparire di essere a favore della pena di morte ma, togliendo la falsa ipocrisia, pur capendo limportanza della battaglia da alcuni condotta in buona fede e non voglio pensare alle sovvenzioni per queste organizzazioni, che qualcuno potrebbe interpretare come stipendi e non come volontariato (ma non noi che crediamo nella purezza del loro spirito) vorrei sentire quanti condividono veramente questo pensiero.
Quanti, congiunti delle vittime, hanno imprecato contro sentenze giudicate scandalose! Quanti sentendo parlare di serial-killer o di violentatori, non hanno richiesto la pena di morte!
Perché Nessuno Tocchi Caino non parla mai di Abele? Perché nessuno si preoccupa di creare unassociazione a favore delle vittime dei reati in genere, tralasciando quelli delle stragi, con conseguente notorietà, immagine televisiva e presenzialismo.
Forse perché Abele non ha voce.
Mi torna in mente una favola, che parlava di un Uomo giusto, il quale predicava il bene e la bontà, parlando di convivenza umana fondata sulla dignità dell’individuo. QuellUomo, per invidia, venne calunniato ed imprigionato. La folla venne invitata a scegliere se liberare Lui, Abele, o un grande omicida delinquente, Caino. Solo che gli amici di Abele, educati e rispettosi, parlavano sommessamente. Di contro, i pochi ma casinisti amici di Caino urlavano, coprendo così il gentil parlare. Conclusione: Caino liberato ed Abele messo in Croce, nonostante la maggioranza fosse con Lui.
Allora, impariamo ad ascoltare anche la maggioranza, seppure silenziosa. Parliamo prima di rispetto per coloro che svolgono il loro dovere e poi, come dice il Presidente Sarkozy, diamo la cittadinanza!