Parte da Tor Sapienza l’ “autunno italico”? Nuovo assalto a centro immigrati a Roma
I cittadini italiani romani si sentono vessati ed abbandonati
Roma, 12 novembre – Avevamo scritto più volte dello stato di vessazione e abbandono che i cittadini italiani avvertono da parte delle istituzioni a favore di clandestini.
In particolare nella Capitale, dove il sindaco Marino si preoccupa solo di rom, nozze gay (per i quali riteniamo sarebbe giusto il riconoscimento delle unioni di fatto) e pedonalizzazione con piste ciclabili di cui egli è amante. La pedonalizzazione del centro, sta facendo chiudere i piccoli commercianti a favore dei grandi centri commerciali.
I contribuenti si vedono tartassare sempre di più da tasse senza che vengano offerti i corrispettivi servizi ed assistenza in quanto i soldi vengono impiegati per le “priorità del sindaco”, che ha dimenticato i suoi manifesti elettorali “LIBERIAMO ROMA DA POVERTÀ E INCERTEZZA“. Per le buche stradali, ha cominciato si, ma con la chiusura ma .. DEI FORI IMPERIALI!
Così, gli abitanti di Tor Sapienza nella periferia est della Capitale, nonostante l’impegno dei locali presidi di Carabinieri e Commissariato, stanchi ed esasperati da continui furti, violenze su strada e lerciume, la sera tra il 10 e l’11 novembre, in via Giorgio Morandi, dove al civico 153 c’è il centro immigrati “Un Sorriso”, seppure non si possa imputare tutto a loro, hanno lanciato pietre contro il centro e dato alle fiamme i cassonetti.
Visto che nessun politico è intervenuto, questa notte una cinquantina di persone si è nuovamente radunata dinanzi al centro immigrati e ha tentato un vero e proprio assalto, costringendo la Polizia ad intervenire e diventare così per i manifestanti, l’avversario da combattere, arrivando a lanciargli contro delle bombe carta.
Finalmente le Forze dell’Ordine sono riusciti a ristabilire la situazione seppure un poliziotto ed un manifestante hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per ferite lievi.
L’incuria dei politici sta portando all’esasperazione la gente che ormai è senza lavoro e priva di risorse economiche tanto che interi nuclei famigliari allargati, sono costretti a vivere con la misera pensione del nonno.
Di contro, i soldi delle tasse vengono impiegati per mantenere chi all’Italia non ha dato nulla ed è in questa Nazione come clandestino ma vengono anche dilapidati per l’acquisto di prodotti nei sex-shop, come in Emilia Romagna o nei “festini” come nel Lazio.
Speriamo che questi segnali vengano presi in considerazione e riaddrizzare la barca Roma ed Italia, facendo scendere lo “Schettino” di turno, ricordando che nell’emergenza rossa maltempo a Roma di pochi giorni fa, il sindaco – per “impegni” – è andato in altra regione più sicura.
Ricordiamo che nella tragedia di via Ventotene del 27 novembre 2001, Veltroni che era sindaco di Roma (anche di quelli che non lo avevano votato), si trovava a New York. Immediatamente rientrò a Roma, per stare vicino ai suoi concittadini!