“A pensar male degli altri…” firmato: Andreotti
Roma, 02 Settembre – Che cosa sta accadendo?…perchè è innegabile, qualcosa sta succedendo e la scusa di questo esodo in massa, addotta da Alessandro Solidoro, amministratore unico dell’AMA, “l’essere venute meno le condizioni per l’incarico affidatogli” lo stanno a dimostrare. Diciamo anche la “cosa” non era “imprevedibile”… e non è adducibile nemmeno alla ragione addotta da Luigi di Maio, “la difficoltà di governare una città come Roma ecc., ecc.”, che lascia intendere il voler contrastare tutti i “giochi” lobbistici che vi hanno imperato fino a ieri.
Inoltre la domanda di introduzione conferma quello che riporta “Il Giornale” di oggi, 2 Settembre, che scrive laconicamente “Chi c’è dietro alle dimissioni in massa?”.
Possiamo ricordare che non è il primo “caso” del genere che succede? Facciamo un rapido e sintetico “promemoria”.
Si discuteva la fiducia al governo sulla base della conferma degli stanziamenti economici per gli interventi militari nel medio-oriente. Se venivano bocciati gli stanziamenti, il governo cadeva. Nel “dentro la notizia” del TG2 Renato Schifani rinfacciò a Marco Rizzo che il suo partito, allora, forse,il PD, votando a favore, mandava migliaia di giovani a morire in un territorio di guerra. L’ ”on.” Rizzo rispose laconicamente che preferiva quello, (mandare a morte certa migliaia di giovani), che consegnare con una crisi di governo, l’Italia a Berlusconi.
Vogliamo un altro esempio? Si discuteva sulla fiducia al governo e maggioranza e opposizione differivano di un solo voto. Dopo lunghe, accese e segrete trattative, ai microfoni di un TG, Anna Finocchiaro, una delle direttrici dell’”operazione”, alle domande del cronista, rispose sorniona e sicura “…ce la faremo…ce la faremo…”. Alla successiva votazione, nell’aula, Follini, dalle file del centro destra, si trasferì a quelle del centrosinistra e la fiducia fu salva.
Di questo passo, non menzionando quelle situazioni che sono uscite dalla memoria ma che comunque restano scritte nella Storia e nella storia parlamentare, arriviamo alla convocazione di Berlusconi al Quirinale. Lo spread era esploso a 500 punti; le condizioni economiche, perché accadesse questo, non esistevano, ma esisteva una mastodontica immissione di titoli dello stato italiani sul mercato da parte della Germania su ordinazione di una ben nota triade. L’operazione fu lo strumento chiaro e ineluttabile che diede a Napolitano l’”autorità” di “imporre” a Berlusconi le dimissioni perché, con la situazione esistente, non gli avrebbe “fatto fare niente”.
Saltando altri piccoli episodi riempitivi di una squallida “telenovela” o “thriller” senza esclusione di colpi, arriviamo alla campagna elettorale per il comune di Roma.
Tutti i partiti hanno fallito nel governo della capitale e hanno lasciato il Comune … avvolto nella carta igienica..!
Il M5S non è al di sopra di ogni sospetto ma è quello che ha avuto il coraggio di denunciare tutti i marchingegni lobbistici che hanno governato la Capitale negli ultimi decenni e si è candidato combattere le situazioni distorte a risolvere i problemi.
I mezzi di combattimento non sono stati esclusi ma la Raggi ha letteralmente “bruciato” il PD.
È stato il segnale democratico evidente che i romani si erano rotti le scatole della solita politica politichese e volevano “cambiare registro”.
Ho coniato un assioma, osservando e vivendo tanti anni di interesse della causa sociale; “non metterti mai contro il potere che comanda, di qualsiasi colore esso sia. Innanzi tutto se non sono gradite le tue idee e le tue intenzioni, non ti farà superare il primo gradino della sezione politica; dopo di che, se malauguratamente, dovessi accedere alla competizione elettorale e fossi beneficiato del consenso popolare e peggio ancora se questo fosse plebiscitario, non nutrire dubbi; il “potere” TROVERÀ, comunque, il “sistema per fermarti”. Oggi, il presidente del PD, ai microfoni del TG motteggia laconico e tronfio “…non ha nemmeno cominciato e già è nella crisi…” (come se lui non ne sapesse niente!) e questo commento è un altra chiara dimostrazione del PD di non aver digerito la situazione.
La storia, “maestra di vita”, insegna.
“A pensar male degli altri, si fa peccato; ma si coglie sempre nel centro”, firmato Giulio Andreotti.