Roma – Vigili ancora nella bufera con le auto in sosta vietata al Pigneto
Roma, 2 giugno – Dopo capodanno 2015, la Polizia di Roma Capitale continua ad essere nell’occhio del ciclone.
Innanzitutto per, ritengo, buona abitudine, se non conosco gli atti, evito di dare giudizi se non dal punto di vista di interpretazione della norma ed anche in questo caso, mi sembra di sentire pontificazioni da tutte le parti, secondo le convenienze.
La vicenda sembrerebbe essere inquadrata in una presunta omissione di atti d’ufficio, per non aver elevato delle contravvenzioni a numerose auto in sosta, segnalate con il servizio “Io segnalo”. Come se potessimo creare un partito fatto con il web le cui preferenze magari vengono inviate dallo stesso apparato informatico, passando la giornata a “Vota Antonio”, tipo il pubblico giudicante da casa per il vincitore di un concorso canoro.
Il quartiere è il Pigneto, dove quotidianamente lottano Carabinieri e Polizia di Stato contro il degrado che prima qualcuno ha voluto consentire. Ho operato dal 1971 al 1974 in quel territorio, attaccato alla Marranella, confinante con Quadraro e Borghetto Prenestino. Un territorio come un altro.
La vicenda sembrerebbe iniziata il 7 aprile con la segnalazione di violazioni al Cds su un’isola pedonale.
Si parla di Vigili che ” invece di multare, decidono di parlare con quello che si scoprirà poi essere un segnalatore seriale”, discussione civile e identificazione del richiedente ma senza contravvenzionare le auto in sosta selvaggia.
La vicenda finisce in pasto alla stampa che, ovviamente, la pubblica.
Si apprende poi, che nei giorni successivi sono fioccate le multe.
Il 1 giugno, la sanzione disciplinare a carico di cinque Agenti della Polizia Locale del V° Gruppo, applicata nella misura massima di dieci giorni di sospensione e conseguente decurtazione dello stipendio. Uno degli Agenti, 50enne, appresa la determinazione, pronunciando la fatidica frase “”Prendetevi anche il sangue”, si sarebbe ferito ottenendo dall’ospedale, una prognosi di 10 giorni.
La vicenda avrebbe scatenato i sindacati che hanno deciso di proclamare una settimane di assemblee nei vari gruppi. Dalle 7 alle 9 gli agenti si riuniranno per discutere e protestare contro i problemi organizzativi del corpo.
Ovviamente, la solita spaccatura utilizzando il termine di “moralizzazione”, dopo quella dei trasferimenti anticorruzione (sempre dopo il famoso capodanno dove, da 800 vigili assenteisti, si è finiti ad uno incriminato, non ancora condannato)
La domanda da porsi: intanto quanti uomini stavano operando in quel punto? Perchè il Vigile/i hanno omesso di contravvenzionare le auto in sosta, limitandosi ad identificare il richiedente e costituendo così la base per una “omissione di atti d’ufficio”?
Quale è stata la motivazione che ha portato a decidere di operare con quel criterio? Forse hanno valutato trattarsi di un problema di ordine pubblico che avrebbe portato ad inutile azione di forza (persa in partenza!) mentre sarebbe stato più opportuno un servizio effettuato con l’impiego di maggior numero di uomini per fronteggiare una eventuale azione di forza?
Personalmente non lo sappiamo e quindi ci limitiamo ad aver esposto delle semplici teorie.
Dal canto suo, il presidente dell’Arvu, ci ha ora inviato una sua dichiarazione che pubblichiamo “Per l’ennesima volta il presidente dell’Arvu, Mauro Cordova, chiede anche al Commissario Tronca ed alla Vicecommissario Rolli, la sostituzione di Clemente (Raffaele Clemente, Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale ndr) con un comandante interno. Non si può accettare che in una strada che non vede l’ombra di personale della Polizia Locale non per loro volontà ma per mancanza di Agenti, dall’ultimo passaggio dei garibaldini. All’improvviso cinque vigili avrebbero dovuto contravvenzionare centinaia di auto e moto. Sarebbe nata un vera rivolta dei cittadini e si sarebbe creato un problema di ordine pubblico. Così il numero uno del Corpo di Polizia Locale non tutela l’integrità dei suoi Agenti ed Ufficiali.”