Politica

Politica massmediale

Silvio Berlusconi ballerinoLa coinvolgente e tambureggiante invasione della cultura mediatica, intesa come moderno strumento di comunicazione di massa, sta veramente rivoluzionando e condizionando la nostra esistenza… …sia sotto il profilo civico che comportamentale. Oggi, infatti, è sufficiente un massiccio “bombardamento” di progetti congetturali, supportato da autorevoli organi di stampa e dalle radiotelevisioni, per far passare qualsiasi messaggio iniettando, così, nell’immaginario collettivo, realtà anche inverosimili o soltanto di scarsissima   attendibilità.

Non è un mistero per nessuno che, sotto l’aspetto politico, l’Italia è sostanzialmente divisa in due schieramenti, (centro-destra e centro-sinistra), che, in quest’ultimo ventennio, si sono alternati alla guida del paese. Tuttavia, la maggioranza dei commentatori di parte ed anche autorevoli esponenti del PD, (ai quali si è accodato di recente anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi), parlano e sparlano dell’ultimo ventennio della nostra storia, devastato e deturpato –  a loro avviso – dal capo carismatico del PDL e dal “berlusconismo” nella peggiore interpretazione della sua accezione.

Pur essendo e rimanendo al di fuori delle parti, mi pare di capire che i fatti non stiano proprio così, perché è sufficiente aprire “Google”,  cliccare su “Wikipedia” con una precisa domanda sugli ultimi inquilini di Palazzo Chigi, e scoprire una versione assolutamente diversa.

I dati, disponibili a qualsiasi proprietario di un computer, precisano che dal 1994 al 2012 ci sono stati 14 governi di cui 2 tecnici (Dini e Monti),  8 di centro-sinistra e 4 di centro-destra presieduti dal Cavaliere.

Per quanto riguarda i tempi, dalla stessa fonte si apprende che Berlusconi ha governato per 9 anni, Prodi, d’Alema ed Amato per 8 e Dini e Monti per tutto il resto.

Ed allora, perché generalizzare accostando l’ultimo ventennio della nostra storia  recente a quello fascista rimasto saldamente ed ininterrottamente in mano a Benito Mussolini ?.

E’ chiaro che gli anni passano per tutti ed a questa regola universale deve assoggettarsi anche il leader carismatico del centro destra, che, fra l’altro, ha già sfondato la soglia dei 77 anni.

Nessun giudizio di merito sullo spessore politico di questo soggetto, che spetterà agli storici. Al contrario, non va concessa nessuna attenuante sulle trasgressioni nella sua vita privata, che, per quanto si è saputo, sono state a dir poco scandalose e riprovevoli e poteva benissimo risparmiarcele, anzichè sbandierandole ai quattro venti e contrabbandandole come trofei da sacrificare sull’altare del proprio orgoglio personale.

Altrettanto vale per le sue vicende giudiziarie, per le quali è stato processato e condannato.

Per quanto riguarda l’anomala ed ibrida maggioranza delle “larghe intese”, si aspettava qualcosa di diverso e di meglio. Ricordiamoci che è stato lo stesso Letta a definire il suo esecutivo, il “governo del fare”  ma i critici più acerrimi, dentro e fuori del Parlamento, sostengono concordemente il contrario ed in questo caso le tecniche mediatiche possono fare poco o nulla.

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