Polverini: questa gente la mando a casa io!
Dopo le porcate dei politici venute a galla per le solite guerre interne nel Pdl, i novelli farisei si sono improvvisamente scandalizzati. Mentre i cittadini del Lazio si sono visti ridurre drasticamente le prestazioni sanitarie, strumento indispensabile per tentare di sopravvivere alla malattia da parte di quei soggetti particolarmente deboli economicamente quali sono i pensionati, i bravi consigliere gozzovigliavano a spese della collettività. Ma questo non ci deve disgustare, falsi ipocriti moralisti!
Con lo scandalo della Regione Lazio, il Presidente della Camera, ancora una volta ha dato lezione di coerenza e legalità, invitando Renata Polverini a dimettersi. Si, proprio quel Fini che aveva sfidato Berlusconi a lasciare la Presidenza del Consiglio e, immediatamente dopo, l’avrebbe fatto anche lui. Fini, quel leader politico che due anni fa aveva fortemente voluto la candidatura alla presidenza alla Regione Lazio della donna che ora ha – giustamente – invitato ad andarsene.
Fini però si è dimenticato che a suo tempo, per un certo appartamento a Montecarlo donato in eredità al MSI, poi venduto ad una società estera ed infine, combinazione della vita, finito nelle mani del cognato. Anche li, se non ricordiamo male, aveva detto che se ci fossero state prove di prove di responsabilità del fratello della moglie, si sarebbe dimesso da Presidente della Camera. La cucina acquistata a Roma da lui con la sua nuova signora, occasionalmente montata nel “suo”appartamento a Montecarlo, non aveva alcun significato. Ma la sua, è coerenza.
Anche Casini ha invitato la Polverini a cessare il mandato e ridare la parola agli elettori. Certo lui è un uomo di grande moralità. Speriamo che a nessuno venga in testa di ricordare che ha stretto le alleanze politiche sul territorio nazionale a macchia di leopardo, cioè secondo chi – da previsione – avrebbe vinto! Ma sono solo impressioni…
L’opposizione, scandalizzata e dimenticando che 13 di loro facevano parte del consiglio regionale all’epoca delle prestazioni sessuali pagate con il guadagno della Regione, ha spaventato tutti facendo “Buh!” ed aggiungendo che si sarebbero dimessi ma … stranamente non l’hanno fatto… certo, nessuno è scemo ad andarsene a casa e perdere i benefici di cui ora gode!
Si, perché quei soldi, destinati ai gruppi parlamentari, non sono soggetti a controllo d parte del Governatore della Regione ma rimangono a disposizione dei consiglieri i quali hanno libero arbitrio sul loro utilizzo.
Certo, la Polverini avrebbe dovuto conoscere come venivano impiegati i soldi assegnati sia alla maggioranza che all’opposizione mentre Bersani, invece, non era tenuto a sapere ciò che faceva il capo della sua segreteria… che memoria corta…
Con le sue dimissioni, la Polverini ha fregato veramente i falsi moralisti, mandandoli tutti a casa, ove speriamo possano rimanere se non saranno ospiti delle patrie galere, con la speranza che nessun partito voglia ospitare nelle sue liste gente priva di scrupoli che, per quello che hanno fatto in dispregio degli onesti elettori, meriterebbe solo di passare il resto della loro esistenza in carcere, ma quello vero!