Per creare un’impresa industriale, com’è noto, sono necessari due fattori: il capitale e il lavoro. Entrambi hanno pari dignità sociale e devono collaborare in un clima di rispetto reciproco.
La lotta di classe, proposta nel 1848 dal Manifesto di Marx-Engels, è uno dei più gravi errori dottrinari della Storia in quanto inevitabilmente degenera, prima o poi, in odio di classe.
Il comunismo è fallito soprattutto per questo motivo.
Ma anche il capitalismo è fallito perché è imperniato sull’egoismo di chi vuole perseguire esclusivamente il profitto personale, calpestando i diritti dei lavoratori.
Qual è allora il modello economico che consente di realizzare il maggior grado di giustizia sociale?
È la “Terza Via” salveminiana, liberale nel metodo e socialista nel fine, idonea ad incrementare la domanda globale di beni e servizi, capace di creare nuovi posti di lavoro.
Premier Renzi, la Storia insegna che chi ha successo incontra oppositori (quasi sempre sono invidiosi)
sul suo cammino.
Non lasciarTi irretire dai vecchi oligarchi della politica.
L’Italia finalmente ha un Governo guidato da un giovane che suscita speranza nella ripresa economica e nel risveglio morale; un giovane con le idee chiare, che non ha timori reverenziali nei confronti dei governanti di altri Paesi.
Continua a seguire quella “Terza via” (tra comunismo e capitalismo) che è stata indicata da Gaetano Salvemini settant’anni fa e che consente la cooperazione (in pari dignità morale) tra chi investe i capitali e chi offre braccia per lavorare.
È stato un grave errore innalzare muro contro muro, contrapporre gli imprenditori ai lavoratori, definire i primi come “cinici padroni” e i secondi come “furbastri scansafatiche”.
L’unica valida distinzione è quella tra galantuomini e canaglie. Vi sono imprenditori onesti e imprenditori disonesti, così come vi sono lavoratori onesti e lavoratori disonesti.
Nella classifica delle riforme urgenti bisogna inserire la riforma della RAI e la rigorosa disciplina legislativa dei finanziamenti (illeciti) delle lobby alle campagne elettorali di alcuni (troppi) politici. Nel lobbismo italiano di trasparente non c’è niente. È questo il “tallone di Achille” della democrazia rappresentativa basata sul metodo elettoralistico, sul voto di scambio e sugli appalti truccati; una democrazia degenerata e dilaniata dalla corruzione.
Premier Renzi, ascolta il mio umile consiglio: va’ avanti con tenacia, non ti fermare. Fin dall’infanzia
mi è stato insegnato “Fa’ quel che devi, accada quel che può”. È l’insegnamento che affettuosamente
estendo a Te. È il consiglio di un uomo che ha ereditato il motto “Non mollare!” nel suo dna dal 1943, anno di nascita. Confido nel fatto che divenga anche il Tuo motto nel riformare questa nostra Italia scombinata.
Da circa un anno, com’è noto, il Movimento Salvemini si è schierato al Tuo fianco e continuerà a farlo perché ha fiducia nelle Tue capacità professionali e nelle Tue qualità morali.
Sinceri auguri di buon lavoro!
da “L’Attualità” – novembre-dicembre 2014