Cambiando i prodotti nei panieri, si inverte la recessione… ed il gioco è fatto!
Roma, 1 ottobre- Sono ormai più mesi che Renzi “strombazza” orgogliosamente l’uscita dalla recessione, che significherebbe che la produzione riprende a livelli superiori ai consumi, e questo, senza aver toccato minimamente i meccanismi economici che sono quelli che ci hanno portato alla recessione, ma soltanto in virtù del consolidamento della sua presenza mediante le riforme istituzionali che lasciano il tempo che trovano.
Sulla base di questa situazione potremmo anche considerare Renzi in odore di santità perché tale risultato consisterebbe in un miracolo ma apprendiamo dalla posta di un lettore di alcuni giorni fa, pubblicata da “Il Giornale”, che, come il “paniere della spesa”, per analizzare il reddito dei contribuenti, anche la recessione o lo sviluppo economici poggiano sopra un “paniere” di elementi che definiscono stato e natura del movimento economico. Sulla base di ciò, basta cambiare i componenti di tale “paniere” per vedere la recessione o l’uscita da essa, lo sviluppo, la crescita.
A questo punto dobbiamo ricordare a Renzi il principio di Economia con il quale il grande Gorbaciov scardinò il PCUS dalle fondamenta dichiarando che era vero che l’URSS era forte perché l’industria aveva prodotto a dismisura ogni specie di bene, ma era pur vero che non si poteva basare lo sviluppo economico sulla produzione di questi beni fin quando questi sarebbero rimasti stipati dentro i magazzini invece di essere venduti e convertiti in moneta circolante, cosa che non avveniva per mancanza di liquidità.
Bene; Renzi continua a “strombazzare” sull’uscita dalla recessione ma i commercianti continuano a stare “a braccia conserte” sull’uscio del loro negozio e l’occupazione a ristagnare, e i “saldi” a raggiungere la metà della stagione successiva perché i soldi, a causa delle tasse, non circolano e lui non vuole fare niente per cambiare la situazione.