Politica
Fibrillazioni in casa “Dem”
Roma, 13 novembre 2016 – Nella minoranza “DEM” del PD, in cui si riconoscono i Bersaniani, i Dalemiani, Roberto Speranza ed altri. si registrano delle significative fibrillazioni dagli esiti incerti ed al momento imprevedibili.
Infatti, un elemento di spicco come Gianni Cuperlo, dopo aver chiesto e (pare) ottenuto l’impegno di alcune modifiche sulla nuova legge elettorale, meglio nota come “’Italicum”, starebbe tornando “all’ovile” e si è già schierato per il “si”, suscitando critiche e disappunto tra gli ex compagni di cordata.
Bersani, che resta il più accanito e determinato oppositore di Renzi, non ha nascosto la propria indignazione quando, nel corso dei lavori della Leopolda a Firenze, nessuno di coloro i quali sedevano sul palco, si è preoccupato di zittire quei gruppi della platea che urlavano come forsennati “fuori”, “fuori”, alludendo alla minoranza “DEM”.
Quanto rimane ancora della sinistra di questo partito sembra, tuttavia, voglia procedere speditamente per la propria strada, sebbene esista il ragionevole imbarazzo di trovarsi a lottare assieme al Movimento di Grillo e dell’intero centro-destra, tutto schierato compatto sul fronte del “no”.
Fino a non molto tempo fa, al centro della campagna elettorale era solo la modifica della legge elettorale, giudicata pessima e pericolosa da tutti gli schieramenti dell’opposizione e di qualche esponente di scarso rilievo della maggioranza.
In questi ultimi tempi, però, l’interesse dei contestatori si è spostato anche sulla accattivante riduzione della spesa corrente, bandiera del “si”, che si otterrebbe con la soppressione del bicameralismo perfetto e, quindi, del Senato.
A tal proposito viene fatto osservare da più parti, che i cento senatori, nominati dai consigli regionali, dovrebbero lasciare spesso le loro sedi e raggiungere la Capitale con notevoli spese di viaggio e di soggiorno che alla fine dell’anno peserebbero sensibilmente sul bilancio dello Stato.
Inoltre, si sostiene, (a ragione), che tutto il personale di Palazzo Madama resterebbe al proprio posto e non certo trasferito alla protezione civile o ad altri Enti similari,mantenendo tutti i benefici acquisiti e maturati nel corso degli anni..
Si pensi, poi, al legittimo e possibile ostruzionismo delle opposizioni, cui compete il diritto di intervenire su tante iniziative legislative della Camera dei Deputati, ripristinando, così, il vituperato servizio “navetta” tra i due rami del Parlamento.
Ed allora, si chiede la gente comune, non sarebbe stato meglio eliminare completamente lo stesso Senato o ridurre del 50 % il numero di tutti i parlamentari ?
Dopo l’imprevisto ed inaspettato trionfo di Trump negli Stati Uniti, l’esito del referendum del 4 dicembre prossimo, è diventato davvero incerto, con buona pace di tutti i sondaggisti del mondo.