I numeri sono quelli dei partiti; si sommano quelle percentuali e abbiamo i risultati. A questo punto, sintesi. Delusione da una parte e festeggiamenti dall’altra.
Festeggiamenti ma…per che cosa? Il problema non è risolto e non è questo, come non lo è mai stato. Il problema, lo ha detto Renzi, (e io, ripeto, non sono un renziano, anzi, tutt’altro) e, probabilmente è la seconda cosa giusta che ha detto dopo quella che il referendum non era “sulla simpatia sua o meno”. Ha detto molto chiaramente, “ho perduto”.
Avanti con le proposte! Sono sessanta anni che la situazione politica del paese va avanti in questo modo e proposte non ne sono mai state fatte. Sconfitte e amare delusioni, da una parte, vittoria e soddisfazione e festeggiamenti, dall’altra…ma qua non stiamo allo stadio dove, dopo la partita, basta “’na birretta” a rimettere la situazione a posto. Qui stiamo parlando del governo del paese e, se non ci sono le proposte, i festeggiamenti, che hanno raggiunto il loro apice nei “girotondi” e nelle “gimkane” delle ragazzine isteriche sotto al Quirinale, mentre si consumava il “golpe bianco” su Berlusconi, non servono a niente.
Avevamo avuto un’idea nuova di liberalismo. Sistema presidenziale – sistema unicamerale – bipartitismo, invece della tavolozza del pittore, al Parlamento, e sistema maggioritario, al posto del fallito proporzionale, in cui hanno vinto sempre tutti – e si è armato mezzo mondo per mettere fuori combattimento colui che, forte del consenso del popolo, voleva realizzarlo, Berlusconi. È stato evidente che un’idea funzionale, per i “poteri forti”, ha funzionato come “una patata bollente” nelle mani.
Napolitano ha affidato a Renzi il compito ben preciso solo di riformare lo stato. La riforma uscita non era perfetta ma Renzi si era dichiarato disponibile a migliorarla. La procedura ha portato con se più contraddizioni; un primo consenso, il “Nazzareno”, poi ritirato e il consenso di molte forze politiche presenti nelle due camere, poi, passate all’opposizione ecc., ecc. Il popolo sovrano, non è mai “sovrano” ma manipolato e “guidato”, a sua insaputa (per questo è mantenuto nell’ignoranza da una scuola non funzionale) e ha votato contro non sapendo nemmeno che cosa faceva.
Si parla demagogicamente di “rivincita” di Berlusconi. Non c’è alcuna “rivincita”. È uno sconfitto anche lui e lo dimostra il fatto che da sostenitore del sistema maggioritario, per sopravvivere in quel “tritacarne” che è la politica, ha ripiegato sul proporzionale, “ubbidendo” ai “poteri forti” che hanno sempre voluto tutti apparentemente “attivi” ma sostanzialmente inconcludenti ….e tutte le “pulci” che, sempre, si sono fatte venire la tosse, si ripropongono ancora una volta come “alternative di governo”… e la storia, non se fa accorgere, ma ricomincia da capo….
Su questa situazione, oggi, si aprono una considerazione e un interrogativo.
Primo, è la storia che si ripete ineluttabilmente; secondo, a questo punto il popolo “sovrano”, sempre considerando che nessuna legge è perfetta e che tutte le leggi possono essere migliorate, e lasciando da parte i festeggiamenti che, senza proposte, non servono a niente, dovrebbe dire chiaramente che cosa voglia perché, da domani, continuerà a lamentarsi e a contestare, senza saperne il “perché”, per altri sessanta anni, e il potere politico, vestito di qualsiasi colore, ma in sostanza, sempre lo stesso, continuerà a “dominarlo” per altri sessanta anni mediante il piatto di pastasciutta a tavola, la moglie (o chi per essa) a letto e la partita alla televisione.