Caso Regeni: compare la dignità dell’Italia calpestata. E per i Marò, invece?

Roma, 6 aprile – Caso Regeni. Dopo i vari passi di danza, avanti-indietro-laterali  dell’Egitto sulla morte  di Giulio Regeni, la giusta dura e secca presa di posizione dell’Italia.

In Senato, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni,  aveva ribadito tra l’altro che “Ci fermeremo solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo”. “Per ragioni di Stato non permetteremo che sarà calpestata la dignità dell’Italia”. Ha poi detto Gentiloni “Se non ci sarà un cambio di marcia, il governo è pronto a reagire adottando misure immediate e proporzionate”.

Dal canto suo, il presidente del consiglio Matteo Renzi, in diretta social,  ha dichiarato “E’ una vicenda che ha molto colpito, mi ha colpito la dignità della famiglia che ha dato una gigantesca lezione al mondo. Noi ci fermeremo solo davanti alla verità vera, lo dobbiamo a Giulio, alla sua famiglia e anche a tutti noi. La nostra è una presa di posizione chiara, secca e forte. Noi pensiamo e speriamo che l’Egitto possa collaborare con i nostri magistrati, abbiamo la disponibilità a vedere le carte insieme e noi vogliamo che la verità sia trovata”.

Intanto Il Cairo reagisce alle dichiarazioni del ministro Gentiloni.  Gli avvertimenti dell’Italia, per bocca del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni “complicano la situazione” relativa al caso della morte di Giulio Regeni, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri egiziano.

Mentre ci congratuliamo per la netta presa di posizione del Governo sul caso Regeni, pensiamo ai soliti due pesi due misure italiane…

Il ministro Gentiloni, in questo caso, parla di non permettere che “la dignità dell’Italia sia calpestata”.

Da quattro anni e 2 mesi, l’India  continua a mantenere sequestrati due soldati Italiani, senza aver ancora individuato un capo di accusa nei loro  confronti, ben sapendoli innocenti essendo le munizioni repertare non  corrispondenti a quelle in uso ai Marinai Italiani, scafo che affonda ma l’Italia si preoccupa di recuperare relitti stranieri ma non quello del peschereccio indiano, stranamente affondato nel porto (il motore però era stato tolto!) sul quale si avrebbe potuto confrontare le  traiettorie dei colpi finiti a bordo e tanto altro ancora…

Ma in questo caso, trattandosi di due miseri soldati e non essendo coinvolta nessuna fazione politica, la dignità italiana non è calpestata!

Dal canto suo, l’Egitto, ben conscio delle reazioni italiane,  sta prendendo le contromisure: ha ordinato 1000 camion di pannoloni, nel timore che, dal ridere, possano perdere quel liquido giallognolo male odoroso senza riuscire fare in tempo ad andare al bagno!

 

 

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