Renzi lavora al suo piano “B”
Roma, 6 dicembre – La maggior parte degli italiani, sebbene, sfiduciata delusa e basita nei confronti dell’attuale classe politica ed amministrativa, non può, certo, fare “spallucce” di fronte alla imprescindibile necessità di assicurare una governabilità al Paese.
Per onestà intellettuale va, però, ricordato a chi si strappa le vesti invocando un maggiore senso di responsabilità e di civismo, che queste manifestazioni di dissenso, culminate col massiccio astensionismo nelle ultime elezioni nelle due regioni in cui si è votato, sono legittime, comprensibili e, per molti versi, anche giustificabili
Tutto ciò premesso, sono totalmente convinto che nessuno dei nostri concittadini si auguri l’arrivo di un altro ”uomo della provvidenza”, meglio noto come il Duce del fascismo, il quale approfittando, della fragilità e della decadenza del sistema politico dell’epoca, instaurò un regime dittatoriale incardinato sulla sopraffazione, sulla prevaricazione e sulla violenza, le cui ferite non si sono ancora del tutto rimarginate.
Fino a poco più di un anno fa, Renzi era noto soltanto nella sua Firenze, dov’è stato presidente della provincia e, successivamente, sindaco della città.
Successivamente, il susseguirsi di eventi notevoli e rilevanti verificatisi all’interno del suo stesso partito, il PD, lo hanno catapultato sullo scenario nazionale ed oggi è sicuramente il politico che gode del maggiore consenso tra l’opinione pubblica.
Come ogni personaggio di successo, (un imprenditore, un ricercatore, un politico di mestiere) al momento di affrontare una nuova impresa, affianca sempre al progetto ufficiale pubblicizzato in tutte le salse, un altro alternativo che, in gergo, viene definito “piano B”.
Il Premier, che si è impegnato a trasformare l’Italia e far decollare l’economia, non fa eccezione ed in certi ambienti, solitamente molto bene informati, è diffuso il convincimento secondo il quale la soluzione alternativa sarebbe già stata messa in cantiere ed in grado, alla bisogna, di essere lanciata in tempi rapidi e puntuali.
Va anche detto e riconosciuto che, Egli, pur non avendo ancora compiuto 40 anni, mostra le qualità di un “politico navigato” e ciò è dovuto o alle proprie risorse intellettuali e culturali, oppure perché si è saputo circondare da consiglieri esperti ed affidabili.
È fin troppo evidente che non possa fare completo affidamento sull’unanime sostegno del suo partito, e l’abbiamo potuto constatare in diverse occasioni, per cui sicuramente avrebbe già messo nel conto una possibile crisi di governo, con conseguenze disastrose per tutti.
Ed allora qualcuno avanza l’ipotesi, di un nuovo progetto politico, guidato dallo stesso Renzi, che potrebbe chiamarsi “Lista Nazionale”, potenzialmente maggioritario, capace di coagulare un ampio consenso, sia pure trasversale, per completare, così, tutte quelle riforme previste ed, a parole, condivise da tutti.