Mattarella: il Presidente della Repubblica nominato dal Presidente del consiglio

Può avvenire solo in Italia..

(Renzi con Mattarella alla sua sinistra in cerimonia ufficiale)

Roma, 1 febbraio – Alla quarta votazione del Parlamento allargato in seduta comune con Senatori e rappresentanti delle Regioni, nel numero di 1009, ha eletto con 665 voti, il 12° Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nome imposto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi senza consultazione con alcuno ma applicando il potere del suo incarico di segretario del Pd, al suo partito ed ai suoi sostenitori i quali dapprima contestano, poi nella prospettiva di perdere la poltrona occupata e mantenuta con fatica ed il tradimento all’elettorato, fanno marcia indietro e rientrano nell’ovile.

Fin quì, bravo al giovane Renzi, che di fatto ha rottamato e schiacciato il proprio partito e le opposizioni con il suo decisionismo, sia nel bene che nel male, assumendosene le responsabilità in prima persona.

Ma torniamo a noi senza assolutamente giudicare la persona del Presidente Professore Sergio Mattarella, Giudice della Corte Costituzionale e quindi certamente più che competente per la sua funzione.

In Italia, ieri è il Presidente del Consiglio – nominato da Napolitano senza essere stato eletto parlamentare – che ha “nominato ed eletto”, ripetiamo con imposizione, il Presidente della Repubblica.

Ma l’articolo 92 della Costituzione sancisce che è il Presidente della Repubblica a nominare il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

Quindi i ruoli sono stati invertiti…

Ora, quale sarà il dovere del neo Primo Cittadino?

Potrà svolgere in piena autonomia le sue importanti funzioni, magari anche rinviando gli elettori al voto per sanare l’assurdità che sta vivendo la Nazione con 3 Presidenti del Consiglio nominati da Re Giorgio e non eletti dal popolo e rischiando così di far cadere chi l’ha nominato?

Certamente Mattarella, con il suo equilibrio, lo farà, ma consentiteci di avere qualche dubbio, quantomeno – giustamente ed umanamente parlando – per debito di riconoscenza!

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