Revisionare la Costituzione

La Carta del ‘48 ha urgente bisogno di essere revisionata totalmente. Non basta modificare soltanto il Titolo Quinto (che parla di Regioni, Province e Comuni).

Ci sono molti altri articoli anacronistici e antidemocratici da eliminare, come ad esempio l’art.7 che, in palese violazione del Diritto Costituzionale, fa riferimento ai trattati internazionali, quali i Patti Lateranensi (fascisti) del 1929. Inoltre un Parlamento bicamerale (con 950 membri) costituisce un evidente spreco di tempo e di denaro.

La carica dei Senatori “ad vitam” é inutile, costosa e antidemocratica.

La pletora dei ministri “senza portafoglio”, dei vice-ministri e dei sottosegretari (con portaborse e auto blu) non é indispensabile per il buon funzionamento delle Istituzioni.

Perfino gli analfabeti capiscono che lo spreco di denaro pubblico é la causa principale della pesantissima pressione fiscale sui contribuenti.

Per dieci mesi il Governo Letta ha strombazzato l’abolizione dei truffaldini “rimborsi elettorali” (denaro pubblico ai partiti privati). Gli italiani non vogliono più essere turlupinati; hanno capito che si tratta dell’ennesima presa in giro e sapranno dare la loro indignata risposta alla prossima chiamata alle urne.

Gli apparati dei partiti (anche quelli morti da anni) ricevono complessivamente dall’Erario oltre 300 milioni di euro l’anno. Un autentico furto ammantato di “legalità”.

Da tempo in Italia é stato creato un ignobile regime di lobby-pluto-crazia.

Perché i nostri politicanti non prendono esempio dalla Svizzera dove la politica non é finanziata dal denaro pubblico? E perché non vogliono stabilire un “tetto” ragionevole ai contributi economici dei privati ai partiti?

È facile rispondere.

Nella Storia i Magnati hanno sempre oppresso e sfruttato i Popolani.

Unica eccezione: il modello ateniese attuato da Péricle.

da l’Attualità

 

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