Messina, 18 dicembre 2017 – Stamane, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio del Sette, del Comandante delle Unità Mobili e Specializzate dei Carabinieri, Gen. C.A. Sabino Cavaliere, del Gen. di C.d’A. Luigi Robusto, Comandante interregionale Carabinieri “Culqualber” con sede a Messina nel Palazzo dell’ex Intendenza di Finanza, è stata inaugurata la nuova sede del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina, intitolata al M.A.sUPS Alfio Ragazzi, uno dei fondatori, il 7 luglio 1992, del Sottocentro Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina, Croce d’Onore alla Memoria, vittima con altri connazionali, militari e civili, dell’attentato terroristico in AN-Nassiriya del 12 novembre 2003.
Presenti, autorità civili e Militari.
La nuova struttura, già potenziata dal 1° gennaio 1999 assumendo la denominazione di Reparto Investigazioni Scientifiche, con il progressivo degli organici e i mezzi, in grado di svolgere autonomamente analisi di laboratorio e di accertamenti tecnici nei seguenti settori delle scienze forensi: analisi del DNA, balistica comparativa, ripristino dei contrassegni matricolari su armi e auto-motomezzi, ricerca e analisi al microscopio elettronico dei residui dello sparo, analisi chimica tossicologica, merceologica, degli esplosivi e degli infiammabili, esami dattiloscopici, fonici e di audiovisivi, accertamenti grafici di falso documentale e di manoscritture. Dal maggio 2008 il Reparto è certificato ISO 9001/2008, per l’erogazione dei servizi di analisi chimica, biologica e dattiloscopica e dal 14 aprile 2016 è accreditato ISO 17025 per l’analisi del DNA.
Ora, nella nuova prestigiosa sede che vanta circa 2500 mq, è articolato su 7 Sezioni e un Nucleo Reperti, soddisfa pienamente i requisiti infrastrutturali e impiantistici previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e quelli connessi con le norme internazionali di certificazione / accreditamento dei laboratori di scienze forensi”.
Il tutto, mentre c’era schierato un Reparto in armi ed il gonfalone della città di Messina, oltre alla Bandiera Nazionale. Le fotografie lo ritraggono con braccia conserte mentre tutti sono impettiti sull’attenti.
Non si può giustificare tale abbigliamento e modo con “i tempi sono cambiati, libertà di pensiero e di espressione”, e frasi simili. La Bandiera è e rimane, piaccia o no, il Simbolo dell’Unità Nazionale.
Forse, questo è l’effetto della mancata ristampa del famoso libro “Il cerimoniale”, dove c’erano le regole basilari dei comportamenti e modi da adottare e mantenere da parte delle cariche pubbliche, in occasione di cerimonie. Altrimenti, esiste sempre la letterina giustificativa per “concomitanza con altro inderogabile impegno istituzionale preso precedentemente” o “malessere improvviso da Imodium”…