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La criminalità organizzata continuerà a prosperare finché resterà in vigore lattuale meccanismo elettorale (Porcellum).
È un dato di fatto incontestabile che lelezione genera corruzione. Quasi tutti i candidati (alcuni consapevolmente, altri no) sono indotti a ricorrere ad uno squallido mercato dei voti (offrendo denaro, gadget, cene, promettendo favori di vario genere, accordandosi con i boss delle cosche, garantendo laggiudicazione di lucrosi appalti di opere pubbliche e via dicendo).
Sono indotti anche ad apporre firme false per presentare le candidature.
Con la complicità di scrutatori disonesti vengono manipolati perfino i verbali di scrutinio delle schede in molte sezioni elettorali.
E una prassi che risale ad oltre un secolo fa. Certi furbastri della politica sono abilissimi nellorganizzare mega-truffe ai danni del popolo che crede ancora di essere sovrano. Andiamo a consultare gli archivi storici.
Nel 1906 già emergevano collusioni tra criminali e politici: a Napoli il malavitoso Gennaro Cuocolo e sua moglie furono assassinati. Basta leggere gli atti del processo- farsa (svoltosi a Viterbo nel 1911) per capire fino a che punto i politicanti di mestiere giungono per continuare ad occupare le poltrone del potere. Ancor oggi quella prassi perversa é in auge, purtroppo.
Ad esempio, secondo i Magistrati inquirenti della Procura di Roma, lex sen. Nicola Di Girolamo sarebbe stato protetto da coperture istituzionali in quanto nei confronti del predetto (indagato per irregolarità nel voto estero) il Senato non avrebbe adottato alcun provvedimento dopo il via libera della Giunta per le autorizzazioni a procedere che aveva già annullato lelezione. Chi e perché ha fornito queste coperture?
Chissà quando lopinione pubblica conoscerà lesito dellinchiesta giudiziaria. Intanto, non bisogna aver paura di affermare che la Costituzione del 1948 ha favorito la nascita ed il rafforzamento di lobby di vario genere. Di conseguenza, il potere si é concentrato nella mani di oligarchi senza scrupoli morali. Ad essi non interessa affatto risolvere i gravi problemi che affliggono il Paese. La loro principale preoccupazione é quella di occupare le poltrone che contano. A tal fine manipolano linformazione (cartacea e televisiva) per ipnotizzare lopinione pubblica e per ottenere consensi elettorali. Impediscono a gran parte dei mass-media di divulgare notizie sulle collusioni politico-malavitose.
Ben pochi cittadini sanno che le enormi ricchezze delle cosche condizionano lelezione di parlamentari, di governatori e di sindaci. Ecco la ragione per la quale le mafie (unite da un disegno strategico) vogliono eliminare i magistrati scomodi.
Ben pochi sanno che il 30% delle imprese meridionali sono costrette a pagare il pizzo (ingiusto costo aggiuntivo) per garantire la propria sicurezza e per scegliere i fornitori. Di fatto, i boss sono i veri padroni del mercato. In una situazione di questo genere come possiamo sperare in nuovi afflussi di risorse e in ulteriori investimenti di capitali? E, senza questi ultimi, come potrebbero essere creati nuovi posti di lavoro?
Chiediamo ai ciarlatani della politica di rispondere a queste domande.
E tutto qui il nodo da sciogliere in via prioritaria. Urge una grande alleanza tra i galantuomini di ogni area politica.
Il Movimento Salvemini insiste nel chiedere riforme radicali: revisionare la Costituzione, limitare a tre anni la permanenza nelle cariche istituzionali, eliminare la corruzione introducendo il metodo della demo-sorte-merito-crazia. Per illustrare nei dettagli queste riforme rivendica il diritto di disporre di spazi mediatici.
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