Correva, infatti, l’anno di grazia 1994 quando questo imprenditore, da quasi tutti ritenuto intelligente e capace, raccolse abilmente i “cocci” del famoso “pentapartito” (DC, PLI, PSI, PRI e PSDI) decapitati e sbrindellati da “tangentopoli”, creando così il Movimento “Forza Italia” che, con alcune scelte mirate, ottenne la maggioranza degli elettori italiani ed il governo del paese. L’avvenimento, per molti versi sorprendente e sconcertante, creò malumori e dissenso in taluni “salotti buoni” della nostra società civile, e quasi contestualmente, nacque “l’antiberlusconismo” ad oltranza che, riveduto ed in parte corretto, domina la scena politica dei nostri giorni. Il contenzioso giudiziario del Cavaliere, com’è noto, può benissimo ben figurare nel “Guinness dei primati” perché, allo stato, pare abbia subito 24 processi, altri sono in corso ed altri ancora potrebbero aprirsi. Si sa anche che in alcuni di questi è stato prosciolto per non aver commesso il fatto, in altri ha beneficiato dell’amnistia e della prescrizione. Nessuna incursione nel merito sia perché la complessa vicenda personale è di dominio pubblico, sia perché non si dispone della relativa documentazione cartacea se non quella riportata dalla stampa non sempre tenera col soggetto. Ma il colpo che pare abbia messo al tappeto l’ex Premier, è stato sferrato a conclusione del processo per “frode fiscale” con una condanna, confermata dalla Cassazione, a quattro anni di carcere e l’interdizione dai pubblici uffici per un periodo che dovrà essere ancora stabilito dalla Corte d’appello di Milano, che, comunque, va da uno a tre anni. A questo punto sorge spontanea la domanda: “siamo stati governati per tanti anni da un incallito criminale assetato di potere e senza scrupoli, oppure abbiamo avuto a che fare con un politico di media levatura, le cui azioni, alcune delle quali molto discutibili, sono state continuamente seguite e giudicate con particolare zelo ?” E’ fin troppo evidente che l’elettorato italiano è diviso in due grandi emisferi uguali e contrapposti, a prescindere dal successo del Movimento di Grillo che ha raccolto soltanto voti di protesta. Aggiungo anche che, secondo taluni esperti ben documentati, la “sinistra” è stata sempre minoranza nel paese, mentre il popolo dei moderati e dei liberali che si riconoscono nel “centro-destra” potrebbero governare indisturbati se non ci fosse il continuo stillicidio di mini-scissioni per pura e semplice ambizione di potere personale. Ed eccoci, a quanto pare, che siamo arrivati al vero e proprio “redde rationem” e qualcuno dovrà pur perdere la faccia. Personalmente ritengo che, qualora si trovasse una uscita onorevole, Berlusconi farebbe un passo indietro, soprattutto perché il pensiero va ai figli ed alle aziende non certo per i patetici battibecchi tra falchi e colombe all’interno del PDL Credo inoltre che oggi, allo stato attuale delle cose, nessuno sappia come andrà a finire perché è assai probabile che non lo sappiano nemmeno i protagonisti interessati. Speriamo, comunque, che questo stallo non aggravi i tanti problemi del Paese allontanando, così, l’uscita dalla attuale grave crisi politica, economica ed istituzionale.