Roberto Mancini, un eroico combattente della legalità ambientale!

Il Commissario di Polizia Roberto Mancini, Combattente della Legalità, è stato sconfitto nella sua ultima battaglia, quella più importante della vita, nel Policlinico Universitario di Perugia, da un cancro.

Chi era Mancini? Un Poliziotto che ha combattuto contro le ecomafie; sì, ha operato nella Terra dei fuochi, luogo storico del biocidio campano.

Lui, Roberto Mancini, in Polizia dagli anni ’80, aveva ben compresa la gravità della situazione quando i Magistrati iniziarono a recepire che l’esposizione ai miasmi tossici fosse causa di gravissime malattie.

Mancini, nei primi anni ’90, consegnò un’informativa alla Procura della Repubblica di Napoli con la quale  rendeva noto ciò che aveva acquisito in indagini nelle Province di Napoli e Caserta sui  siti di stoccaggio di materiale anche radioattivo.

Quell’informativa, probabilmente, secondo quanto apprendiamo da altra stampa, rimase su un binario morto fino a tre anni fa quando fu inserita negli atti del processo contro i big dei rifiuti pericolosi, tra i quali l’Avvocato Cipriano Chianese, arrestato dal NOE dei Carabinieri.

Quanto denunciato da Mancini non era certamente una novità, perchè i rifiuti tossici erano stati realmente trovati a circa 10 metri sotto terra da più venti anni, in un terreno di proprietà privata; il tutto avvenuto a seguito delle dichiarazioni di Carmine Schiavone, storico pentito dei “Casalesi”, nell’ormai famosa intervista a Sky Tg 24 ad agosto 2013, in cui tra l’altro affermò di aver rivelato a suo tempo alla Commissione Parlamentare sulle Ecomafie, nel corso di un’audizione, i luoghi in cui la malavita organizzata aveva sepolto i rifiuti.

Ma è possibile che la Politica di tutti i colori e tendenze, che in quei giorni con sicumera si agitò allarmata con frasi roboanti ad effetto, nulla sapeva?

Ma la Politica, insistiamo, aveva conoscenza di quel che accadeva nella “Terra dei fuochi” dove, oltre ai roghi tossici, erano sempre più forti le proteste di comitati, di Parroci e cittadini?

Avvertirono, loro, i politici, la necessità della doverosa informazione sul rapporto tra tumori e discariche illegali?

Sentirono, nella loro coscienza, che costituiva obbligo valutare le ricerche scientifiche che riguardavano mortalità e incidenza delle patologie oncologiche in talune aree della Campania?

Al riguardo, uno dei maggiori esperti in Italia, il Prof. Pietro Comba, responsabile del Dipartimento Epidemiologia Ambientale dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), precisò che c’erano autorevoli studi su cui si poteva fare sicuro riferimento, come quello sul “Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana. Correlazione tra rischio ambientale da rifiuti, mortalità e malformazioni congenite”, che  analizzava i dati ambientali e le percentuali di mortalità di 196 comuni nelle province di Caserta e Napoli, commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile e realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania e l’Arpa della Campania.

Bene, lo studio in parola rilevava percentuali del 9% in più per gli uomini e del 12% in più per le donne il rischio di tumore e 84% in più la possibilità di far nascere un bambino con malformazioni congenite, se si risiedeva nei comuni di Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Marcianise e Villa Literno.

Che aggiungere di più? Nulla; solo il convincimento che la morte del valoroso Commissario Mancini è stata causata dalle vistose carenze dello Stato; piaccia o no!

Intanto, si renda il dovuto omaggio a questo Eroe dello Stato, con la concessione della meritata Medaglia d’Oro al Valor Civile!

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