Roma, 04 novembre 2017 – Ieri pomeriggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la nuova legge elettorale approvata dal Parlamento e con la quale si andrà a votare il prossimo anno. La legge contiene modifiche al sistema di elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e la delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali.
Sono così, per la Camera dei Deputati, 232 i seggi uninominali (compresivi di un seggio per la Val d’Aosta e 6 collegi in Trentino Alto Adige), 386 seggi assegnati nei collegi plurinominali e 12 seggi della circoscrizione estero. Totale 630 …
Al Senato, i collegi uninominali sono 116, quelli plurinominali 193 e 6 quelli assegnati all’estero. Nei collegi uninominali è eletto il candidato più votato, in quelli plurinominali l’assegnazione dei seggi avviene con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni che hanno superato le soglie di sbarramento. Totale 315 …
Inoltre, un candidato può presentarsi in un solo collegio uninominale ma c’è sempre nascosto l’asso nella manica, potendo beneficiare della candidatura anche in 5 listini plurinominali e quindi essere recuperati nella quota proporzionale.
La soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento è fissato al 3% dei voti validi a livello nazionale invece le coalizioni, per essere considerate tali, devono superare l’asticella del 10%. Per il Senato, sono ammesse anche le liste che in una sola regione superano il 20% dei voti in quel territorio. Le liste civetta diventano importanti per i cespugli con numero da teleselezione, in quanto se raggiungono numeri tra l’1 e il 3%, i voti verranno distribuiti tra tutti i partiti della coalizione che hanno superato la soglia del 3%.
Con il Rosatellum, è abolito il voto disgiunto. Ci sarà un’unica scheda, con due possibilità.
La prima, barrando solo il nome del candidato uninominale, il suo voto è trasferito anche al partito collegato o, in caso sia appoggiato da una colazione, attribuito «pro quota» alle liste alleate.
La seconda, se si tracciano la “X” sul nome del candidato uninominale e sul simbolo collegato, il voto va al partito prescelto e non agli alleati.
Sostanzialmente: la legge è stata approvata dopo aver garantito il vitalizio ai parlamentari in carica; non c’è stata nessuna riduzione di deputati e senatori altrimenti cosa gli fai fare?; la soglia è stata portata al 3% per garantire anche coloro che, tradendo l’elettorato e hanno cambiato casacca, hanno così la possibilità di essere rieletti grazie allo “zoccolo duro” dei “graziati”; hanno finto l’unicandidatura collegiale; i partiti hanno ancora i collegi blindati e sono sempre loro a decidere chi deve essere candidato ed eletto. Quindi … una nuova legge proprio Partitica “Democratica”….