Roma, 18 giugno 2018 – Da una sommaria disamina dell’attuale stato della politica italiana, non emergono chiaramente le motivazioni per le quali i consensi nei confronti del segretario della Lega, Matteo Salvini, crescono in misura considerevole da nord a sud, specialmente tra la cosiddetta “gente comune”, e non solo.
Questa realtà, piaccia o no, sta sotto gli occhi di tutti e trova conferma anche tra i sondaggisti di qualsiasi estrazione politica ed ideologica.
La sensazione più diffusa sembra tragga origine dalla sostanziale “debolezza” dell’improvvisato Premier, prof. Giuseppe Conte e dalla palese inesperienza dell’altro vice Primo Ministro, Luigi Di Maio, catapultati ai vertici del governo del Paese senza aver mai amministrato nemmeno un condominio di periferia.
Ma l’aspetto più sconcertante e preoccupante è l’assordante silenzio di Grillo e Casaleggio oltre agli altri maggiorenti del Movimento 5 Stelle che fin qui si sono limitati a balbettare fino alla noia, le rituali prediche di circostanza e le già note ragioni per le quali il loro Movimento è quello che ha vinto le ultime elezioni politiche del 4 marzo scorso.
L’opposizione del PD continua ad essere debole e sterile con un Matteo Renzi che preferisce fare il conferenziere all’estero senza mai proporre soluzioni credibili e compatibili con le vere esigenze degli Italiani, le cui condizioni, in generali, peggiorano quotidianamente.
Resta la difficilissima questione migranti, che non può essere accantonata perché non è soltanto un problema di spese e relative coperture finanziarie, ma anche e soprattutto di carattere etico ed umanitario.