Il Parlamento è, di fatto, sciolto anche se in caso di una emergenza importante è prevista la convocazione a domicilio, ma la novità del momento, però, è rappresentata dalle mancate dimissioni del Governo.
Infatti, contrariamente a quanto accadeva in passato, in situazioni del genere, l’Esecutivo di Gentiloni è tuttora in carica e non soltanto per il disbrigo degli affari correnti, ma nella pienezza delle sue funzioni istituzionali.
Questa scelta non è frutto di un capriccio del Presidente della Repubblica Mattarella, bensì la diffusa supposizione che dopo il voto del 4 marzo prossimo, nessuno dei raggruppamenti che compongono il cosiddetto “tripolarismo” raccolga la maggioranza per governare il Paese.
Tutto ciò premesso, non dovrebbero stupire più di tanto le acrobazie dei nostri politici per entrare nella “èlite” dei pretendenti dei seggi sicuri, ma con l’aria che tira, i delusi saranno in troppi perché la domanda è di molto superiore all’offerta, per cui potrà accadere di tutto ed il contrario di tutto.
Protagonisti, ancora una volta, saranno i cosiddetti “voltagabbana” il cui numero ha raggiunto quota 566 nell’intera legislatura.
Credo, tuttavia, che costoro sottovalutino gli umori, le passioni ed il dissenso profondo e diffuso di gran parte del corpo elettorale, che porterà, molto verosimilmente, ad un aumento massiccio dell’astensionismo, oppure, in alternativa, ad un voto di protesta.