Un sguardo sugli italiani del 3° millennio

Roma, 18 ottobre – Penso proprio che in quel facsimile di epitaffio che campeggia sulla facciata del palazzo della “Civiltà del Lavoro”, all’EUR, (Roma), oltre ai Santi, ai Pensatori, ai Navigatori, etc. andrebbero aggiunti anche i corrotti ed i corruttori.

Detesto le esternazioni disfattiste, come  pure quelle catastrofiste, ma non condivido nemmeno quei sussulti trionfalistici ed i piagnistei che spesso ci  capita di dover digerire con una certa frequenza.

So perfettamente che sto prefigurando un mondo virtuale ed irreale perché le creature umane sono generalmente fragili ed estremamente  deboli e sensibili.

In più valuto semplicemente un’utopia immaginare una intera comunità composta soltanto da gente onesta, rispettosa delle regole, senza stimoli di sopraffazione e di ingiusto  profitto fine a sè stesso.

Questa premessa è ispirata dall’inarrestabile filiera di corruzione, appropriazione indebita, scandali  e presunzione di farla franca proprio nel momento in cui si preannunciano (e credo si attuino), misure  di controllo più severe per rendere tutto più legale e trasparente.

Ebbene, nonostante le assicurazioni delle persone preposte al controllo e degli altri “addetti ai lavori”, proprio in questi giorni si viene a sapere che il primo appalto dei lavori per la sistemazione delle strade in vista dell’ormai imminente inizio del Giubileo, è saltato.

Sorprende che tra i corrotti ci sia uno “incastrato” per aver ricevuto una “mazzetta” di  soli 2.000 €. È assai probabile che si tratti di un ingenuo o che se la passasse veramente male.

Paradossalmente, questa notizia è rimbalzata sulle prime pagine dei giornali ed ha avuto più rilievo di quelle riguardanti il più consistente malloppo dei suoi “compagni di merenda”, non esclusi quelli coinvolti nello scandalo alla Regione Lombardia.

Ma l’aspetto più preoccupante che pare stia insinuandosi nell’opinione pubblica, è quel pericoloso istinto di rassegnazione e di sfiducia nella giustizia e nelle istituzioni, peraltro in larga misura screditate.

Non dimentichiamo, però, che  l’eco delle forzate dimissioni imposte al sindaco di Roma Marino, non si è affatto spenta ed ora non sono in pochi coloro i quali, alla luce delle ultime attestazioni di solidarietà dei sui fan, spontanee o strumentali, ritengano possibile un colpo di coda devastante, per il suo partito di riferimento, il PD, e per l’intera cittadinanza romana.

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