Roma, 29 giugno 2021 – Le aggressioni alle Forze dell’Ordine da parte di pregiudicati, si fanno sempre più pressanti.
Tutti gli operatori di Polizia, che con devozione ed abnegazione, svolgono la loro attività, tra poco, come altre categorie, saranno costretti a stipulare una polizza assicurativa, per poter risarcire i delinquenti che li denunciano per essere stati arrestati.
Infatti, sempre più spesso, i ruoli vengono invertiti.
Per pregressa esperienza lavorativa, ricordo che in un’udienza, dovetti rivolgermi al Presidente del Tribunale, per rammentare a P.M. e difesa, che l’imputato era l’altro mentre io ero colui che, dopo una colluttazione, aveva proceduto all’arresto di un ricercato, già autore di rapina e lesioni a pubblico ufficiale…
Ne parliamo con l’Onorevole Massimiliano De Toma, il quale ci ha cortesemente concesso la seguente intervista esclusiva.
Onorevole, Lei ha condotto con i suoi famigliari, alcune attività lavorative commerciali, nella Capitale ed ha svolto l’attività di Presidente dell’Associazione Commercianti nel quartiere che conta quasi il doppio degli abitanti di Latina. Parlare con Lei, si è pertanto facilitati avendo ne avuto cognizione diretta e pertanto senza fare ipocriti giri di parole. Ogni giorno si assiste ad episodi di violenza, sia diretta che indiretta contro gli operatori commerciali. In particolare, affrontiamo la situazione nel quartiere Esquilino di Roma.
“Il Rione Esquilino, cuore pulsante di Roma, snodo principale della vita turistica e lavorativa, zona elegante e signorile, si è tristemente trasformato in una terra di nessuno, complice il lockdown e il disinteresse dello Stato.
Aggressioni, prostituzione e atti vandalici rendono invivibile uno dei quartieri nevralgici e centrali della nostra amata Capitale, sempre più abbandonata alla criminalità e all’incuria, tanto da diventare una delle più pericolose in Europa.
Ritengo impensabile riaprire al turismo senza avere preventivamente ripulito l’area. L’immagine che Roma offre a quanti arrivano alla stazione Termini è orrida. I turistie tutti coloro che vi gravitano attorno hanno una visione indecente ed è una pessima accoglienza per l’Italia, Paese da sempre emblema dell’ospitalità.
In questa zona le attività produttive, i ristoranti e gli hotel che, oltre alle notevoli difficoltà causate dalla pandemia, sono riusciti a sopravvivere si ritrovano penalizzati dal contesto di degrado che anima e svaluta l’intero quartiere. Spesso sono costretti a svalutare i prodotti o i servizi offerti in quanto la situazione del quartiere ha delle gravi ripercussioni anche sugli affari perché, turisti e cittadini, scelgono sempre meno questa zona a causa dell’insicurezza che si respira.
I residenti e i comitati di quartiere chiedono presidi fissi per poter ricominciare a vivere e a lavorare in piena sicurezza.
È necessario restituire dignità a chi vive e lavora all’Esquilino, riportando ordine, legalità e decoro, beni comuni indispensabili ed imprescindibili. In tal senso ritengo imprescindibile il coinvolgimento degli operatori economici del territorio in questione, nella progettualità della cosiddetta ‘sicurezza partecipata’”.
Mi sembra che Lei abbia dato una visione molto esplicita della situazione, anche in considerazione che ritengo che gli operatori economici la subissino di richieste in tal senso.
Affrontiamo ora il problema reale esaminandolo dalla parte di chi dovrebbe assicurare la sicurezza, cioè le Forze dell’Ordine, indipendentemente dal colore delle Uniformi.
“Mostro tutta la mia vicinanza agli uomini e alle donne che con valore, dedizione e tanta dignità indossano la divisa e salvaguardano la sicurezza pubblica. Ogni giorno rischiano la propria vita per difendere e ripristinare l’ordine all’interno delle nostre comunità.
Gli episodi, purtroppo non isolati, degli ultimi giorni devono mantenere alta l’attenzione su una serie di questioni che vanno risolte senza più procrastinare. Quanto accaduto all’Agente della Polizia di Stato che, davanti alla stazione Termini di Roma, ha stanato un pericoloso ghanese pluripregiudicato armato di un grosso coltello, è al quanto aberrante. Indagare un uomo, un professionista, una Forza dell’Ordine che ha evitato che si consumasse una strage, lo trovo surreale e al di fuori di qualsiasi Stato di diritto. Lo Stato avrebbe dovuto lodarlo e premiarlo, non porlo sotto accusa per aver svolto diligentemente e con grande coraggio il proprio lavoro. Abbiamo donne e uomini coraggiosi e fieri di difendere la nostra patria, e a loro va il mio più sentito ringraziamento per il loro operato, oltre alle dovute scuse per conto di chi dovrebbe difenderli ed invece protende a vessarli ed umiliarli.
Essi necessitano di supporto e attenzione costanti poiché operano in contesti complessi e molto pericolosi. Oltre all’importanza della loro valenza sociale, rappresentano il nostro prestigio nazionale.
Parliamo ora della Polizia Penitenziaria, costretta ad operare in un contesto di completo disagio…
“Tutelare la legalità in Italia è quasi un ossimoro. In tanti, in troppi hanno pagato con il
duro sacrificio della vita la fedeltà alla divisa.
Il loro senso del dovere è una risorsa indispensabile per tutto il popolo italiano.
La Polizia Penitenziaria, alla stregua delle altre Forze dell’Ordine, necessita di attenzione al benessere e alla sicurezza vista la difficoltà dei contesti in cui si trova ad operare.
I Poliziotti penitenziari garantiscono il perfetto connubio tra ordine, sicurezza e rieducazione ma devono essere messi nelle condizioni di avere i mezzi per evitare di subire aggressioni a danno della propria incolumità.
Sono all’ordine del giorno le aggressioni che avvengono all’interno delle nostre carceri, ciò non deve essere visto come un avvenimento di ordinaria amministrazione, pertanto all’indignazione devono seguire delle misure volte a migliorare in concreto le condizioni lavorative.
Mai come ora si ravvisa la necessita di sbloccare le assunzioni della Polizia Penitenziaria che lavora sotto organico, oltre ad affiancare altri professionisti, soprattutto del comparto sanitario, che si occupino dei soggetti psichiatrici.
Il problema del sovraffollamento delle carceri non è nuovo in Italia. Servono nuove strutture affinché il tema non diventi una legittimazione a rimettere sul territorio pericolosi criminali attraverso lo sconto della pena.
Gli avvenimenti di Santa Maria Capua Vetere necessitano di essere approfonditi per evitare che episodi del genere possano ripetersi. Il sistema penitenziario necessita di essere riformato perché servono regole d’ingaggio ben delineate.
Ricordiamoci che spesso, gli stessi poliziotti penitenziari finiscono per lavorare in condizioni tali da scontare una vera pena, ritrovandosi ad essere i veri detenuti.
Noi di Fratelli d’Italia ci opponiamo duramente ai provvedimenti tipo “svuotacarceri” e siamo invece favorevoli alla costruzione di nuove”.
Onorevole, mi sembra che abbiamo affrontato diversi aspetti che portano allo stesso obiettivo… la mancanza di sicurezza. La ringraziamo della Sua cortese disponibilità.
Come tutti i cittadini onesti, che nulla hanno da temere se non dalla delinquenza, ci chiediamo:
– quando avremo un vero Parlamento che abbia come linea guida la tutela e la sicurezza dei cittadini della Repubblica, comprendendo quali siano le reali esigenze del Popolo sovrano e non di pochi urlatori alla“Barabba”?
– quando il Parlamento vorrà varare e cancellare quello che diceva un noto uomo politico che la “giustizia si applica per i nemici e si interpreta per gli amici”?
– quando le leggi imporranno l’applicazione, limitando l’assoluta discrezionalità che porta ad aberranti incriminazioni degli uomini che rischiano la vita per assicurare i colpevoli alla giustizia?
– quando gli operatori di Polizia non saranno mortificati vedendo scarcerare i delinquenti in applicazione di leggi fatte dai già detti parlamentari, dando quasi così, la patente di impunità?
Personalmente, alle 02,30 arrestai un ladro. Processo per direttissima, con dannato e scarcerato per la concessione dei già detti benefici di legge.. Alle11,30, nel rientrare, rividi lo stesso soggetto correre inseguito da un uomo. Lo bloccai e scoprii che, dopo essere stato appena scarcerato, aveva rapinato un negoziante lungo via Prati Fiscali.
– quando gli interessi dei Cittadini avranno precedenza sulla ricerca di facili consensi, visto che il diritto al voto è esteso a tutti per cui la popolazione carceraria con il suo entourage, può essere un facile serbatoio per mantenere la poltrona e i relativi benefici?
Ma questo, anziché solo lamentarci sui social, spetta a noi cittadini, che in pieno rispetto della Costituzione e leggi, lo dobbiamo ribadire in occasione delle consultazioni elettorali!