Ciò dopo le polemiche nate tra l’Acea e Zingaretti che ha deciso dal 28 luglio di sospendere i prelievi di acqua dal Lago di Bracciano con la conseguente risposta dell’ente preposto che ha annunciato la necessità, stando così le cose, di dover razionare l’acqua per 1,5 milioni di romani.
Paolo Saccani, presidente di Acea Ato2, ha dichiarato: “Riteniamo questo atto della Regione Lazio abnorme e illegittimo ma soprattutto inutile rispetto alla tutela del lago. Dal lago, Acea sta derivando 86 mila metri cubi al giorno, a cui corrisponde un abbassamento di 1,5 millimetri. Il lago di Bracciano è profondo 164 metri”, ribadendo che avendo esaurite le scorte, non si potrà che razionare l’acqua.
Nella vicenda, con un comunicato, è intervenuto il Capogruppo di Forza Italia della Regione Lazio Antonello Aurigemma: “Stiamo assistendo in questi ultimi giorni ad un continuo scaricabarile tra la regione Lazio e il Comune di Roma sul problema dell’emergenza idrica. Una scena vergognosa che stanno pagando i cittadini romani, che rischiano di vedersi contingentare l’erogazione dell’acqua. Sono mesi che si discute di questa tematica, soltanto su pagine dei giornali o con sterili comunicati stampa, ma nessuno ha mai preso l’ iniziativa di sedersi intorno ad un tavolo per affrontare, ognuno nel rispetto delle proprie competenze, il problema che sta incominciando a coinvolgere i cittadini della capitale. Si mettano da parte gli schieramenti politici di appartenenza e le varie strumentalizzazioni fatte in questi giorni, e si affronti la questione per evitare che la nostra bella Capitale possa continuare a riempire le pagine dei giornali internazionali, per l’inadeguatezza e l’incapacità del presidente Zingaretti e del sindaco Raggi”