Sta agendo, ancora, Tano Cariddi?
Roma 21 gennaio – Il MPS (Monte Paschi di Siena), l’Istituto, salvato da Monti con i 4,8 mld di euro dell’ICI, destinati a risanare i conti pubblici, vale oggi meno di un miliardo e mezzo. Avrebbe detto il mio caposervizio alla banca in cui lavoravo, “…bell’affare che abbiamo fatto!…”
Le notizie che vengono dalla Borsa non sono incoraggianti e nemmeno tranquillizzanti, anzi!… i quotidiani intitolano le situazioni quasi unanimamente “…in caduta libera…” e qualcuno infarcisce l’articolo con una sorta di spiegazione del fenomeno che sta facendo “crollare tutto”.
La parola che serpeggia con maggiore frequenza, quasi un macabro o drammatico leit motive, e che ha smentite e conferme, è “speculazione” internazionale, ma la speculazione internazionale non è un fenomeno a se, non identificabile e non comprensibile e senza la facoltà di “intendere e di volere”, ma è una manovra effettuata da “un qualcuno”, polarizzata su determinati obiettivi, e mirata ad ottenere un effetto ben preciso, in genere la destabilizzazione dei sistemi o delle istituzioni.
Ad analizzare il fenomeno degli effetti, possiamo dire che, nonostante il ministro Padoan, Renzi, e Draghi facciano circolare le loro smentite per mezzo della stampa, ci troviamo nel fenomeno supposto.
Perché supposto?
Perché quando si vocifera da più parti e la stampa, per prima, per dare una spiegazione al fenomeno e all’avvenimento allo scopo di farlo comprendere all’opinione pubblica, avanza questa ipotesi, significa che l’ipotesi corrisponde a realtà; diversamente non ci spiegheremmo nemmeno le riunioni notturne di Renzi, con il prode Alfano e le sedute notturne della Camera per approvare a pie’ sospinto questo o quell’emendamento.
Oggi è tutto il contrario ed è chiaro che la trasformazione della situazione è puramente virtuale perché la consistenza degli istituti, primo fra tutti il MPS, non è cambiata, ma è in ballo una montagna di crediti deteriorati che dovranno essere acquistati a prezzi stracciati. Sulla base di questa situazione, indipendentemente dal disegno primario e generale, che si propone la manovra, la definita “destabilizzazione”, possiamo anche porci una domanda che ci si affaccia di conseguenza e, senza la quale, il “discorso”, vale a dire la famigerata “speculazione” e la “destabilizzazione”, non avrebbero più senso; a chi giova…chi è interessato ad un disegno di tale enormità?…
Ed è qui che ci si “affaccia” di nuovo, a distanza di 32 anni, la figura di Tano Cariddi, personaggio televisivo interpretato da un eccezionale Remo Girone, protagonista immaginario di un romanzo sceneggiato di grandissimo successo , “La Piovra”, trasmesso dalla RAI nel 1984. Nato come figlio illegittimo di un boss della mafia, viene affidato ad un bracciante ma la condizione disagiata e l’infanzia difficile non gli impediscono di dimostrare subito le sue qualità, se così vogliamo definirle, cinismo, cattiveria, malvagità; è arrivista ed ambizioso ed è dominato da una mancanza di scrupoli e da una sete di potere senza confini. È schivo, riservato, ombroso e duro, non conosce la parola pietà e il “potere” è il suo unico dio ma, contemporaneamente, è un uomo elegante, posato, affabulatore e raffinato; parla diverse lingue (tra cui in modo impeccabile l’inglese) è molto colto ed ha un quoziente intellettivo tanto superiore alla media che gli permette presto di andare a studiare economia a Londra e di specializzarsi in strategie finanziarie.
Tali qualità lo conducono presto a scalare la rigida gerarchia della mafia, e da semplice autista, diventa faccendiere della cupola e, “pedina” dopo “pedina”, con spregiudicate, rischiosissime e azzardate manovre finanziarie, scatena “terremoti” alla Borsa e, quando ha affossato tutto, “mette le sue mani” sui centri di potere finanziari che reggono l’Italia e il mondo.
Famosa e incisiva resta una battuta di uno dei capi della “cupola” che, per sottolineare il buon esito di una sua arditissima operazione finanziaria, riferendosi alla sua espressione sempre chiusa e cupa, esclama in puro vernacolo siciliano “…sorridi un po’…ti stai comprando l’Italia!…”.
Questo era Tano Cariddi.
Oggi assistiamo ad un movimento della Borsa altalenante apparentemente senza logica, quasi un grafico di terremoto dalle caratteristiche illeggibili; ieri era il baratro dall’estremo oriente, che “guida” una delle tante situazioni “connesse” a questo fenomeno, oggi è la “ripresa” incondizionata e illimitata, quasi lo splendore economico.
Ieri le notizie drammatiche e allarmistiche della cronaca ci facevano vedere in fila, con la gavetta nelle mani a prenderci un pasto al posto di assistenza sociale, oggi ci fanno vedere tranquillamente sdraiati su un’amaca nel nostro attico a Miami…
La domanda più logica che ci viene in testa in questa situazione è “Che cosa sta succedendo?” ma questa cede di prepotenza il passo ad un’altra “…chi è, oggi, Tano Cariddi?…chi ha preso il suo posto?”, e, ancora, “quale sarà il risultato finale?”