Il fallimento del teorema

Roma, 26 gennaio  2017 –  La tragedia si è verificata e, non ancora completata, come sempre è avvenuto in questi casi, ha attivato la “gogna” mediatica e opinionistica.
La frase più bersagliata è stata “non me ne frega niente!”, riferita in modo distorto e pronunciata dalla centralinista del Css, in un momento in cui, al di là dei suoi “stress” e dei suoi “rientri da malattia”, all’allarme ricevuto per telefono con nome e cognome, avrebbe dovuto, quanto meno, dare seguito SUBITO e a chi di competenza e questo non è stato. Da qua, bisogna risalire all’identificazione delle responsabilità e dei responsabili. Sono morte29 persone, UCCISE da una catastrofe naturale a cui non si possono dare colpe e dalle negligenze umane alle quali bisogna darle tutte.
…dunque, l’”insofferenza” alla “richiesta di assunzione di responsabilità”, c’è; il “pressapochismo” anche. Giustificazioni  come “stress”, situazione caotica, rientro dalla malattia…non reggono… La Protezione Civile è un settore di altissima responsabilità  in cui la “certificazione all’abilitazione alla mansione” non può esser costituita dalla tessera del “partito” (ma non si criticava il ventennio per queste cose?).
Se l’aspirante al posto ritiene di non essere in grado di assumersi queste responsabilità… deve dirlo!…perché è in gioco la vita umana. Quante persone ci sono a “coprire” la posizione? Possibile che, se una persona non è momentaneamente idonea… non è coadiuvata da un’altra che supplisca alla carenza?
Secondo; “viene a galla” improvvisamente che la struttura è abusiva. Non sono state rispettate le basilari regole di sicurezza nella costruzione e nella scelta del luogo. Il luogo era già stato segnato da simili eventi e le fondamenta della struttura, fatte sui detriti di questi. Chi sono i responsabili? Ingegneri, assistenti di cantiere, capimastri, geometri, periti vari, polizia edilizia … e, da non escludere, i proprietari che hanno fatto costruire quello che non si è ancora capito che cosa fosse, albergo…rifugio…resort?…da qua, la denuncia che, “in vista del pericolo, l’”azienda scontava con soggiorni gratuiti la permanenza dei clienti, per il…silenzio…”. I campi su cui lavorare, alle situazioni finora emerse, sono questi.
Noi non ci occuperemo del secondo che, non ci riguarda direttamente, ma del primo. Perché è accaduto quello che è accaduto? I termini appaiono chiari e inequivocabili. Una telefonista che rientra in stato critico; caos indescrivibile per la macchina dei soccorsi in movimento nelle zone colpite dal terremoto; stress a non finire; terra che continua a tremare (il sismografo è sempre in funzione; se si fermasse sarebbe il collassamento dell’universo); una corrente gelida, proveniente dai Balcani, ma sarebbe meglio dire dalla regione artica, che non concede tregua a tutto il versante adriatico e alla dorsale appenninica, ampiamente prevista anche con il beneficio che “la meteorologia non è una scienza esatta”; macchine di varia natura che non si trovano, che non funzionano o che nessuno sa guidare…e chi più ne ha, più ne metta…e, alla fine, la distruzione di un “albergo” con 40 ospiti dentro, viene confusa per la caduta del tetto di una stalla…Beh; ce n’è abbastanza per capire che la macchina dei soccorsi… non poteva funzionare, nonostante, Gentiloni , con il volto tirato, abbia dichiarato il contrario alla Camera e che la nostra Protezione Civile è la migliore del mondo.
Certo; la nostra Protezione Civile è realmente la migliore del mondo, ma quando ha i mezzi per operare e i “Bertolaso” che sanno farla funzionare…e, sul perché di questa “allegra” situazione, spunta, come per incanto, il taglio di 71 mln, 140 mld circa, al vecchio conio, in un solo anno, per quadrare il bilancio che non quadra perché nessuno vuole applicare quei meccanismi di politica economica che lo farebbero quadrare. Monti, Letta, Renzi, oggi Gentiloni, fotocopia di Renzi; pressione di Bruxelles sui conti pubblici; camere e sindacati che dicono “SI” a chiacchiere e poi si oppongono all’applicazione dei meccanismi menzionati e un ministro dell’economia che si dichiara ottimista e fiducioso su un “prefisso telefonico” che varia di un centesimo in attivo e un centesimo in passivo periodicamente; tagli alla spesa pubblica, non per la quadratura, ma per l’”equilibratura” tra PIL e deficit pubblico e quando l’equilibrio manca…si tolgono 71mln alla Protezione Civile. È questo il teorema che non torna; il risultato positivo, vale a dire “in attivo”, non riuscirebbe nemmeno se lo risolvessero Euclide o Pitagora.
A questo è doveroso aggiungere che la tragedia si trasforma in dramma perché, d’ora in poi, queste strutture adibite alla consumazione di qualche giorno di vacanza e di serenità, verranno guardate dai vacanzieri con scetticismo e con sospetto.
Materialmente ed economicamente, non saprei immaginare quanto sia stata utile questa disgrazia al nostro turismo.
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