Travaglio dalle maniere urticanti continua è la sua ossessione – la sistematica opera di demolizione delle azioni del nostro Premier, sottolineandone ed amplificandone gli eventuali, inevitabili errori, ma soprattutto mistificando, ultimamente, lopera di ricostruzione delle case dei terremotati dAbruzzo.
E del quotidiano online Il Cannocchiale dello scorso 15 settembre un articolo al cianuro, in cui minimizza, anzi demonizza, la solerte opera di ricostruzione.
E non risparmia i suoi strali nemmeno allindirizzo di Bertolaso: A tenergli bordone cè leccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della Protezione Civile nonché uomo della Provvidenza che tutto il mondo ci invidia perché senza di lui non sapremmo proprio come fare: anche lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e imponente eccetera.
Il confuso Travaglio, dalla modesta penna intinta nel veleno quando parla di Berlusconi, volteggia goffamente di argomento in argomento per denigrare lopera del Governo, inciampando in macroscopici errori e mistificando sistematicamente la realtà.
In questo è un professionista e, in primo luogo, cerca di sminuire la figura del Premier e l’opera di ricostruzione da questi voluta.
Non parla quindi, come tutta la stampa, Repubblica compresa, di 94 alloggi ma di 47 case (bifamiliari n.d.r.).
Minore il numero, pensa, minore l’onore.
Pur di negare il primato della ricostruzione più rapida avvenuta dopo un sisma in Italia, non ha il pudore di ricorrere perfino a quella vergognosa pagina intitolata: Terremoto Irpinia 1980 elogiando persino Zamberletti (coinvolto nell’inchiesta Mani sul terremoto) che riuscì a portare le casette con tanto di giardino in soli 122 giorni.
Falso.
Il terremoto avvenne il 23 novembre 1980, le case vennero consegnate il 25 aprile 1981, quindi dopo 153, non 122 giorni. Ma non è questo il punto, quanto il fatto che Travaglio arriva addirittura a dire che i prefabbricati dell’ Irpinia degli anni ’80 sarebbero gli stessi di oggi.
I prefabbricati dell’Irpinia degli anni ’80 erano degli chalet molto simili a quelli che potremmo comprare in un garden center, per più o meno 1.000 Euro, con l’aggiunta forse di un bagno.
Le case consegnate oggi le abbiamo viste tutti, belle, antisismiche, funzionali, con tanto di antenna TV, pannelli solari, rifinite in modo maniacale e complete di tende, bicchieri, pentole, asciugamani, shampoo, sapone, dentifricio e gerani alle finestre.
Sono state costruite le infrastrutture di contorno, il che significa strade e fognature.
Tutto ciò ad un costo di Euro 2.400 al metro quadro, strade comprese.
Caro Travaglio, non è proprio la stessa cosa, forse Lei non se ne rende conto e daltra parte non può, Lei non ha mai costruito case, ma il nostro Premier sì, e sa di cosa parla.
Infatti tutto ciò è stato costruito non per risolvere un emergenza, ma per durare ed essere riutilizzato in futuro.
Giapponesi ed Americani, ammirati, ci hanno fatto i complimenti: “Non lo credevamo possibile”.
Questo è solo il primo passo, ma importante per dare un segnale di speranza a quelle popolazioni. Sono state smantellate molte tendopoli e, a fine anno, è stato promesso che tutti i 34.000 sfollati avranno un tetto sulla testa.
Intanto questo piccolo traguardo è stato raggiunto.
Verranno raggiunti anche gli altri.
Lo scorso giugno sono state affidate alla Croce Rossa italiana le attività di ricostruzione ad Onna, mentre la Provincia Autonoma di Trento ha realizzato, in qualità di soggetto attuatore, i moduli abitativi e le connesse opere di urbanizzazione nellarea assegnata alla Croce Rossa Italiana, che ha finanziato il piano assicurando un sostegno finanziario di 5 milioni di euro. Questo accordo ha detto Francesco Rocca, Commissario Straordinario della Croce Rossa – è la dimostrazione di come sia importante fare sistema fra le istituzioni.
Forse proprio questo è il segreto del successo delloperazione, che ha garantito nei termini promessi la consegna delle prime case: si è fatto sistema tra le istituzioni.
Con la insostituibile, amorevole e assidua presenza del premier, e, come ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, “L’impegno e la volontà del governo, insieme agli enti locali, è quello di ridare vita, vigore, vitalità e slancio a questa città.
Perciò, signor Travaglio, nonostante Lei e le sue pittoresche e false tesi, sono fiera di essere Italiana.