Acquario di Roma: dal Mediterraneo alla cittadella della divulgazione dell’innovazione tecnologica

Mettere a sistema tutte le principali realtà, private e pubbliche, che si occupano di ricerca, salvaguardia, divulgazione ed educazione marina.

Questa una delle principali missioni dell’Acquario di Roma – Expo che, una volta a regime, convoglierà a sé attori che oggi operano con eccellenti risultati nel settore della ricerca marina ma che sono  privi di un punto comune di aggregazione e di confronto.
L’Expo, l’area di diecimila metri quadri che sorgerà sotto il laghetto dell’Eur, mira ad essere un punto di eccellenza all’interno del quale divulgare la ricerca scientifica e tutte le innovazioni tecnologiche legate agli aspetti marini.
La presenza di oltre venti enti promotori del progetto, che hanno sottoscritto degli accordi di collaborazione con l’Acquario di Roma – Expo, conferma la missione di divulgazione della ricerca di base e della ricerca competitiva presentata oggi durante questo Convegno patrocinato dal Miur, il Ministero Istruzione Università e Ricerca.
“Il nostro scopo è quello di mettere a sistema chi da anni, e con eccellenti risultati, spende energie per la ricerca marina. Divulgheremo, sia al grande pubblico generalista, sia ai più esperti, il frutto di questo prezioso lavoro. Vogliamo creare una vera cittadella all’interno della quale fare divulgazione, accrescere e far maturare la coscienza critica di tutti”, così l’Ingegner Domenico Ricciardi, Presidente dell’Acquario di Roma.
L’Acquario di Roma – Expo rappresenterà inoltre un valore aggiunto con il quale l’Italia proverà ad ottenere maggiori finanziamenti europei per la ricerca in vista dell’ottavo programma quadro promosso dall’Unione Europea (Horizon 2020) e che metterà a disposizione 81 miliardi di euro da destinare alla ricerca.
“L’Acquario di Roma Expo risponde ai criteri che l’Europa chiede: quello della divulgazione della cultura scientifica, ha inoltre nella sua idea originale il concetto della coesione tra diversi attori sia pubblici che privati, risponde al criterio del processo infrastrutturale e guarda ai grandi progetti di ricerca a 360°”, spiega Mario Alì Direttore Generale del Miur.
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