Riflessioni sulla tragedia di Macalube e sulla necessità di una cultura della prevenzione
Roma, 28 settembre – Il fenomeno geologico della Riserva di Macalube, fino a ieri conosciuto da una ristretta cerchia di addetti ai lavori, è oggi divenuto argomento di interesse generale dopo la terribile recente tragedia. Troppe volte è accaduto nella storia d’Italia di registrare un’attenzione postuma sui rischi naturali, che testimonia un’arretratezza culturale del nostro Paese nel campo della prevenzione.
Negli ultimi decenni la vicenda emblematica è senza dubbio quella di Vermicino del 1981, a cui si può ricondurre la spinta emotiva per la creazione del sistema nazionale di Protezione Civile.
Da quella vicenda nasce un movimento culturale che promuove conoscenza, assimilazione e applicazione di buone prassi e regole comportamentali per la prevenzione. La figura trainante è la signora Franca Rampi, la “madrina” della Protezione Civile italiana, esempio e punto di riferimento per tutti coloro che operano in questo campo.
È significativo ricordare come la rivista del Centro Alfredo Rampi ONLUS, da lei fondato, si intitoli proprio “CONOSCO, IMPARO, PREVENGO”.
Grazie alla sensibilità della Direzione di “www.attualita.it”, ampliamo oggi lo spazio dedicato a questi temi, nella consapevolezza che una buona informazione è alla base della prevenzione. E lo facciamo ricordando un episodio recente
Nell’estate del 2013 un fenomeno analogo a quello siciliano si è verificato nel Comune di Fiumicino (Roma), nell’area deltizia del Tevere. L’analisi storica e studi scientifici specialistici hanno permesso di ricostruire che emissioni gassose miste a fluidi argillosi e sabbiosi si sono verificate spesso, anche in un recente passato, nella medesima zona. Un fenomeno, allora posto in luce dagli organi di informazione come “straordinario”, ma ben lungi dall’essere insolito.
Per saperne di più:
http://www.geoitaliani.it/2013/10/1925-leruzione-di-fiumicino.html