LE NUOVE FRONTIERE DELL´ONCOLOGIA, ORGOGLIO ITALIANO

Nuove speranze nella lotta contro il cancro


(dr. Roberto Orecchia)

Un super-raggio di carbonio e protoni per bombardare il cancro risparmiando i tessuti sani: la nuova guerra al cancro inizia in Italia a Pavia, primo centro sul territorio nazionale e quarto al mondo dopo quelli di Chiba e Hyogo in Giappone e di Heidelberg in Germania, con armi di ultima generazione progettate e costruite interamente in Italia.
A Pavia, è stata inaugurato il primo centro italiano che curerà i tumori bruciandoli con un super raggio di particelle, il Centro nazionale di adroterapia oncologica(Cnao) costato 125 milioni di euro, che si concentrerà particolarmente sulla cura dei tumori solidi resistenti alla radioterapia o difficilmente operabili, grazie a una radioterapia mirata che utilizza al posto dei normali raggi X particelle subatomiche chiamate “adroni”. Alla cerimonia di apertura c´erano Ferruccio Fazio, Giulio Tremonti, Umberto Bossi e il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Fino al mese di ottobre del 2011 il centro farà solo sperimentazioni, poi entro il 2013 dovrebbe entrare in funzione a pieno regime, e sarà in grado di curare circa 3 mila pazienti ogni anno in circa 20 mila sedute. Questo centro di eccellenza inaugura una nuova era, perché in esso verranno curate le persone con tumori solidi resistenti alla radioterapia o difficilmente operabili.
La sua peculiarità è il sincrotone, ovvero la macchina che produce i protoni e gli ioni per “bombardare” i tumori, realizzata dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Gli esperti affermano che le particelle sono in grado di penetrare in qualsiasi parte del corpo umano arrivando a colpire anche gli organi più difficili da raggiungere con la chirurgia senza danneggiare i tessuti sani, se non in minima parte. Secondo il Cnao bastano due o tre minuti per irradiamento e in media una decina di sedute della durata di 25 minuti per curare una varietà sempre più importante di patologie oncologiche.
Tuttavia, aggiunge Roberto Orecchia, direttore scientifico della Fondazione Cnao, «questa terapia non sostituisce la radioterapia convenzionale, ma è un’arma in più a disposizione di medici e pazienti che può essere utilizzata in aggiunta o in sostituzione dei trattamenti tradizionali. Degli oltre 120 mila pazienti che ogni anno vengono sottoposti a radioterapia, si stima che circa il 5% dei casi possa essere curato con i fasci di adroni».
La realizzazione del Centro, concludono i suoi responsabili, consentirà ai pazienti italiani che potrebbero trarre vantaggi dall’adroterapia, di non dovere più recarsi all’estero per la necessaria cura, spesso con onere a carico del Servizio sanitario nazionale.
La valutazione dell’efficacia e dei costi della terapia sarà fra gli obiettivi della sperimentazione clinica.
Che dire? Si aprono nuove frontiere alle cure oncologiche, fioriscono nuove speranze, e lo spauracchio cancro ha sempre più possibilità di essere debellato.
 
 
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