Il problema sembrerebbe essere piuttosto serio, difatti è stata dimostrata l’esistenza dei composti organici persistenti, chiamati POP, anche in luoghi ben lontano dai punti di immissione, come ad esempio ai poli o sulle Alpi. Tali sostanze, difatti, liberate nell’atmosfera dai continenti industrializzati e ad alto tasso abitativo, a contatto con l’aria fredda condensano, ricadendo verso il suolo.
Secondo uno studio, a conferma di ciò, sono state rilevate tracce di POP nei pinguini e negli orsi polari, quindi in aree che teoricamente non dovrebbero essere inquinate. Da studi scientifici condotti tra il 2000 e il 2007 è emerso che è in deciso aumento la concentrazione di POP nei corsi d’acqua di origine glaciale, proprio a causa dello scioglimento dei ghiacci, su livelli che potrebbero rappresentare un rischio per le comunità biologiche.
A rischio vi sono anche gli ecosistemi dei torrenti alpini, mentre al momento il rischio non riguarderebbe quelli della Pianura Padana.
fonte centro meteo italiano.it