Alcune stelle vivono accoppiate in un sistema binario girando l’una intorno all’altra e quando la distanza di questa rotazione si riduce, può accadere che una stella sottragga idrogeno ed elio dalla superficie dell’altra, provocando incredibili fusioni nucleari e quindi lampi luminosissimi ma, astronomicamente parlando, brevi. Questo è ciò ha scoperto d’estate nel nostro cielo estivo il giapponese Koichi Itagaki, una stella Nova che brilla fra Altair e Vega, visibile ad occhio nudo ovvero una “stella nana” (così gli astronomi definiscono un astro di medie dimensioni, circa come la Terra ma con una massa pari a quella del nostro Sole) distante 97 anni luce ma che farà sentire meno sola la luna nelle notti d’estate.
Il fenomeno delle Stelle Novae è molto interessante perché non è distruttivo come quello delle SuperNovae che fa esplodere la stella creando un buco nero, ma può addirittura ripetersi nel tempo come è successo per la Ophiuchi nel 1898, 1933, 1958, 1967, 1985 e 2006 ed ogni anno vengono scoperte svariate Novae come testimonia l’elenco sempre aggiornato del Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT). Per chi volesse dilettarsi, approfittando della stagione e mettere il naso all’insù, ecco il link delle cartine celesti fornite dall’Unione Astrofili Italiani per rintracciare Nova Delphini.
(http://www.uai.it/web/guest/astronews/journal_content/56/10100/339365)