Istituita la Commissione scientifica nazionale per lAntartide (Csna).
Per garantire un efficace svolgimento delle attività di ricerca e consentire maggiori economie di spesa, è stato ridefinito il sistema di gestione del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), che prevede nuovi compiti per il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e per lAgenzia nazionale per le nuove tecnologie, lenergia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), ed è stata istituita la Commissione scientifica nazionale per lAntartide (Csna), che propone al ministro dellIstruzione, delluniversità e della ricerca (Miur) la definizione degli obiettivi e delle linee strategiche.
La nuova struttura e le prospettive sono state illustrate presso la sede del Cnr nel corso del convegno La nuova struttura e le prospettive del Programma nazionale di ricerche in Antartide. Con decreto del Miur del 30 settembre 2010, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, riferisce Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento terra e ambiente (Dta) del Cnr, è stato assegnato al Consiglio nazionale delle ricerche lincarico di realizzare la programmazione e il coordinamento delle attività di ricerca scientifica, rafforzando ulteriormente il ruolo affidato allEnte con il decreto legge 213/2009, che stabilisce che lo statuto del Cnr può altresì prevedere una struttura organizzativa di programmazione e coordinamento delle attività polari.
Il Cnr supporta il Miur nella preparazione dei bandi per la presentazione dei progetti di ricerca, predispone i Programmi esecutivi annuali (Pea) e assicura il coordinamento scientifico delle attività. Infine, dintesa con il Miur e la Csna, provvede alla diffusione dei risultati e alla gestione dei dati scientifici.
LEnea riprende il ruolo di ente attuatore delle spedizioni in Antartide che aveva anche allinizio del Programma nel 1985, sottolinea Massimo Frezzotti, responsabile dellUnità Progetto Antartide dellEnea, ed auspica il rilancio delle ricerche in Antartide, nellambito di una programmazione pluriennale. La Csna, nominata dal ministro, ha compiti di indirizzo strategico. Propone infatti un piano pluriennale, aggiornabile annualmente, valuta le proposte di progetto, esprime parere sui Pea, elabora la relazione annuale avvalendosi della collaborazione del Cnr. La nuova Commissione sarà composta da 10 esperti nelle aree scientifiche del Programma, di cui 3 designati dal ministro stesso, e 7 scelti dal Ministro sulla base di rose di 3 nominativi proposti da Crui, Cnr, Enea, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs); a questi si aggiungono 6 esperti di provenienza ministeriale (Sviluppo economico, Politiche agricole, Salute, Ambiente e tutela del territorio, Affari esteri, Difesa). LEnea si occupa invece della programmazione operativa e della gestione tecnico logistica dellattività di ricerca nel continente antartico, spiega Giovanni Lelli, Commissario dellEnea. Lattuazione delle spedizioni, le azioni tecniche e logistiche e la responsabilità dellorganizzazione nelle zone operative sono compiti affidati allEnea, che provvede anche alla costruzione e gestione degli interventi, allapprovvigionamento dei materiali e servizi, alla manutenzione degli impianti e degli strumenti installati presso le stazioni antartiche. Il Miur approva il Pnra contenente le linee strategiche e di indirizzo per la sua attuazione, proposto dalla Csna e vigila sullattuazione, nel rispetto delle norme previste dal Trattato sullAntartide. Per fare fronte ai nostri compiti e rispondere alle esigenze della comunità scientifica, dice il presidente del Cnr Luciano Maiani, istituiremo un Comitato per la ricerca polare (Crp), costituito da esperti nazionali in ricerca polare selezionati tra i ricercatori del Cnr, delle università e di altri enti. Rispondendo alle richieste del decreto di riforma degli enti, il Crp dovrà esprimere proposte e pareri anche in merito alla ricerca in Artico, realizzando così una strategia bi-polare per il rilancio delle attività scientifiche nelle aree più sensibili del pianeta ai cambiamenti climatici.
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