Pillola abortiva o aborto farmacologico è così che viene chiamata la RU486, la pillola grazie a cui si potrà evitare lIGV (interruzione di gravidanza volontaria).
Approvata definitivamente giovedì 31 luglio dopo una riunione durata 4 ore, con una maggioranza di quattro su uno, dallAgenzia italiana per i farmaci il cui Consiglio di amministrazione, approvandone il commercio nel nostro Paese, ha dato lesempio ad altre nazioni.
Ma attenzione spiega lassessore Bissoni la Ru486 potrà essere usata solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le interruzioni di gravidanze volontari oltretutto dopo una lunga istruttoria continua Bissoni è stato raccomandato di utilizzare il farmaco in questione, entro il quarantanovesimo giorno, ossia entro la settima settimana.
La condanna da parte del Vaticano non si è fatta attendere lanciando scomuniche e anatemi per coloro che ne faranno uso, sia attraverso lOsservatore Romano che ha riportato le preoccupazioni espresse del sottosegretario al Welfare, Eugenia Rocella, la quale vede ancora molte ombre scure sul medicinale incriminato, che nella persona di Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Academia pro Vita, secondo il quale luso della RU486 equivale ad un aborto volontario con effetto sicuro, in quanto nel malaugurato caso il farmaco non dovesse funzionare, si deve proseguire con un aborto chirurgico, al contrario della pillola della giorno dopo, che pur essendo volta ad impedire la gravidanza , non interviene con certezza sul concepimento; quindi ci sarà la scomunica per tutti i medici che prescriveranno che per coloro che ne faranno uso.
Assolutamente allibito dal comportamento dellAifa continua mons. Sgreccia spero in un intervento del Governo e dei Ministri competenti, volto ad impedire la commercializzazione di questo veleno letale.