Protagonista non solo il teatro, ma tutte le arti performative che si susseguono nella messa in scena di racconti e storie toccanti ed emozionanti, coinvolgenti e divertenti. La musica con gli Harmony Gospel Singers, Magda Saba e la storia di Francesca, serva in casa Deledda, Knots, spettacolo di Julia Filippo per la regia di Else Marie Laukvik, la sensualità nella piece Venere in pelliccia, di Guglielmo Lipari, uno spettacolo ispirato al romanzo di Leopold Von Sacher Masoch, e una commedia brillante di Armando Vertorano, Priscilla e Cariddi, tutta al femminile.
Ma in questa nota vogliamo parlare della commedia scritta, diretta ed interpretata da Alan Mauro, intitolata “1989, il problema non è l’atterraggio, ma la caduta”. In questa commedia, molto apprezzata dal pubblico presente in sala, interessante e coinvolgente, si raccontano le vicende di una giovane donna, Viola, e delle sue due realtà intrecciate, ma agli antipodi: le relazioni famigliari e la ricerca di se stessa, una lotta bipolare alla ricerca della propria realizzazione.
Ricordiamo che è la Associazione Culturale Balancè che ha presentato questo “1989”, interpretata da Tita Giunta e dallo stesso Alan Mauro Vai, accompagnati dalle musiche originali di Claudio Petronella e dalle videografie di Stefano Filiddani.
“1989” è la storia di Viola, una ragazza alla deriva nel cosmo disgregato della sua famiglia, della sua generazione, della grande solitudine. Tra rabbia e violenza, la sua giovane vita è spezzata da una scoperta lancinante: in un alternarsi di stati alterati, confessioni, abbracci spezzati, tentativi di allunaggi, cadute e risalite, che emozionano e coinvolgono il pubblico presente in sala, si delinea l’orbita intermittente dell’asteroide Viola. “1989” è il risultato di un percorso di ricerca di drammaturgia della scena, a partire dalla suggestione della tematica del limite, con uno spirito multidisciplinare. La connessione fra le tematiche famigliari e l’anelito verso un universo al di là del pianeta Terra, tracciano una scia concreta e profonda del mondo contemporaneo, anche se lo spettacolo è ambientato nel 1989. Le ansie, i desideri, e i conflitti di Viola ripercorrono il disagio degli adolescenti di oggi, in una trama sospesa che vuole raccontare l’umanità intrinseca di una generazione che ha perso il contatto con la propria essenza: viaggio di andata e ritorno dagli inferi ad una gioiosa consapevolezza di sé.
Il lavoro di messa in scena si è svolto con l’ausilio del musicista Claudio Petronella, il quale ha realizzato le musiche dello spettacolo appositamente per questo interessante progetto, seguendo passo passo lo sviluppo delle prove in sala. Inoltre sono stati realizzati alcuni video, che sono parte integrante della scenografia, volutamente minimale, dello spettacolo, la cui estetica è basata soprattutto sulla gestione di luci colorate.
Un sincero elogio allo spettacolo “1989”, che speriamo venga replicato in ulteriori occasioni nei teatri di Roma e della Regione.