Roma, 17 ottobre 2019 – Emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione: tutto ciò è Tango , “Quel sentimiento triste que se baila”e lui, Miguel Angel Zotto, è la voce più internazionale di questa danza nata per strada, il corpo per raccontarsi, di questa musica appassionata, colonna sonora fin dall’alba della sua vita sbocciata fra un padre attore comico e ballerino e lo zio Gaucho che faceva risuonare Carlos Gardel, il più grande cantore ancora così vivo nell’animo argentino.
“Te Siento”, qui al Teatro Olimpico, squarcia il velo del tempo, attiva i ricordi, li mostra in tenere foto d’epoca, e marca i momenti della sua fascinazione, l’incontro magico con la ballerina bellissima e sensuale di un ragazzo di appena diciott’anni, in una milonga di Buenos Aires. (Il secondo incontro fatale è con la splendida Daiana Guspero, sua moglie e partner).
La sua vita scorre sul binario della storia, in una Argentina che subiva la repressione della dittatura, Miguel Angel viene trovato in possesso di un volantino inneggiante alla ribellione. Tanto basta per arrestarlo e sottoporlo a torture, senza dargli modo di spiegare che quel foglietto era servito per annotare un numero di telefono, è allora che si chiude il cerchio, che Tango diventa esperienza ‘medicinale’ e salvifica.
Nelle carceri la paura si può vincere cantando un canto tanghero come una preghiera, che copre le urla dei seviziati e attiva lo spirito protettore del Tango. Ora l’adepto si apre alla personificazione del Tango, Miguel Angel diventa il più carismatico dei suoi cantori, porta l’esperienza del ballo in tutto il mondo.
In dodici quadri che miscelano perfettamente il suono di un bandoneon con il pianoforte (Orchestra Tango X 2: Nicolas Maceratesi e Juan Pablo De Lucca e la voce di Federico Pierro), le note sensuali si ergono spiraliformi, investono il palcoscenico del Teatro Olimpico e ricordano nomi mitici: Carlos Alberto Petroleo, Virulazo, Antonio Todaro, Ramon Rivera “Finito”, Rodolfo Dinzel, Juan Carlos Copes, Carlos Gardel, Astor Piazzolla ed altri.
Si gioca anche sui codici del ballo, sui suoi segreti che si disvelano al massimo nei virtuosismi di Zotto, nei suoi passettini velocissimi, nei saltelli, tutto quanto non si era mai visto prima di lui, perché il tanguero di solito sostiene le evoluzioni in aria della donna perché “il tango è donna. È esaltazione della femminilità e della sensualità. Il tango è galante e cortese con codici e regole ben precise. L’approccio al partner può essere accettato o rifiutato. Ma il rispetto del macho nei confronti della donna o della proprio partner è sempre assoluto”
O meglio, il tango è coppia. Cinquanta per cento uomo e cinquanta per cento donna, anche se il passo più importante, “l’otto“, che è come il cuore del tango, lo fa la donna” La “lezione” continua con Miguel Angel e la sua splendida compagna Daiana Guspero che si scatenano nei vari stili e nelle conseguenti evoluzioni del tango, dal canyengue, alle milongas, al salon, ai vals criolli fino alle esibizioni acrobatiche del tango escenario. In questo nuovo spettacolo, “Te siento”, assai curato nei costumi davvero eleganti, creati dalla Guspero e da Zotto, e nelle luci, l’arte di Miguel Angel, la sua capacità di colpire il bersaglio dell’attenzione del pubblico, di accontentare tutti i gusti si manifesta anche nell’abilità di impaginare insieme in modo equilibrato brani solo musicali ed altri dove protagonista è il canto, con i momenti di ballo, che sono evidentemente il clou. In scena per questo spettacolo che apre ‘Le giornate della danza di Roma’, rassegna nata in collaborazione tra il Teatro Olimpico e l’Accademia Filarmonica Romana, anche i ballerini della Compagnia “Tango x 2”, tre coppia formate da Pablo Moyano e Roberta Beccarini, Gabriel Salvi e Carolina Leonardelli, Leandro Palou e Maria Tsiatsiani.