Al Pacino e Quentin Tarantino premiati al Los Angeles Italia film, Fashion and Art Fest
dalla nostra corrispondente da Los Angeles Maristella Santambrogio
Pascal Vicedomini, l’organizzatore del Festival, anche quest’anno è riuscito a fare un miracolo a Los Angeles unendo i rappresentanti del cinema italiano con i nomi caldi del cinema Americano.
Abbiamo chiesto a Vicedomini se gli è stato difficile con la situazione economica italiana organizzare il Festival. “ No, assolutamente no, questo Festival ormai è lanciatissimo e siamo veramente orgogliosi che Hollywood ci abbia accolti con grande entusiasmo e lo dimostra il fatto che noi consegnamo un premio importante ad una leggenda del cinema Americano: Al Pacino, onoriamo Jack Valente ed abbiamo una star della comunicazione mondiale Larry King. Per noi è motivo di grande orgoglio”.
Abbiamo intervistato Al Pacino “Lei, un’icona del cinema americano, com’è riuscito a mantenere la sua integrità professionale nella carriera?” “Sono stato molto fortunato e me lo ripeto, specialmente per i lavori che mi sono stati proposti, ho sempre amato questo lavoro ed è la cosa più importante.” “Lei ha lavorato con Dino De Laurentis in Serpico. Quale ricordo ha di Lui? “ “Io amo Dino, è stato un produttore che ha amato il cinema, ha prodotto grandi film, è stato un gran personaggio, amava i film di Mickey Mouse e, specialmente, preparava un’ottima pasta.” Al pubblico in sala si è espresso così “ Sono veramente estasiato ascoltando tutto quel che si è detto di me. Non mi aspettavo quest’accoglienza. Vorrei dire dire due parole, spero siano appropriate. Essere italo -americano in questo Paese e aver vissuto l’evoluzione avvenuta fino ad oggi è stata un’esperienza indescrivibile. Io sono cresciuto in South Rocks in New York dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato un periodo particolare con un enorme immigrazione nel ghetto di diversi gruppi etnici. Io ero l‘unico italo –americano, quello preso di mira dagli ebrei e mi picchiavano sempre! Nel ghetto si incontravano Russi, Spagnoli, Latini Africani-Americani, Irlandesi, Asiatici, tutti avevano un’accento, eravamo un mix interessante. I miei nonni parlavano italiano e ricordo, quel poco che so in italiano ‘una mano lava l’altra e tutt’e due lavano la faccia.’ Il mio cognome veniva sempre storpiato, Al Pacano , Al Pecuno. Quando ho passato l’audizione per entrare nell’ Actors Studio, il grande Strasberg, annunciava i nomi di chi avrebbe seguito il corso, e per la prima volta ho sentito da Lui pronunciare il mio cognome, Al Pacino, correttamente! Non potevo crederci! Avrei voluto baciarlo. Non posso fare a meno oggi di nominare i vostri grandi attori come Gian Maria Volontè, Mastroianni, Vittorio Gasman e gli attori Italo americani come Richard Conte che con me ,quando non ero nessuno, è stato tanto gentile, Tony Franciosa, Beng Gazzarra con cui ho lavorato in teatro. Poi sono arrivati tutti i nomi italo-americani, De Niro, Coppola, Scorsese, Stallone. Io ringrazio le mie origini che mi hanno portato fortuna e oggi ricevo questo premio alla carriera da parte degli italiani e se qualcuno mi chiede: sei arrivato alla conclusione della tua carriera? risponderei , no, chiuderò quando deciderò di chiuderla, per ora sono felice di continuarla.
Dennis Christopher, attore nel film Django di Tarantino, ci ha detto che “lavorare con lui è stata un’esperienza divertentissima. Il cast è diventato una famiglia , con Tarantino sempre con la voglia di ridere. Sul set si facevano gran risate. Pur divertendoci si dovevano ottenere i risultati desiderati da Tarantino, altrimenti ci impegnava e ripetere la scena fino alla perfezione .Da ragazzo sono venuto in italia per fare l’hippie, in America era già passata la moda e mi sono trovato a girare un film con Fellini.…”
Larry King ha detto “Un italiano diventa ebreo quando si comporta come noi, io sono cresciuto in Brooklyn , dove vivevano solo ebrei e italiani. Gli Italiani al martedì ci picchiavano sempre e lo facevano perchè noi abbiamo ucciso il loro Signore. Un giorno uno di noi lo ha ammesso ma anche aggiunto che il tempo è passato e queste limitazioni non devono più esistere. Io sono diventato amico di molti italo-americani e anche di Al Pacino, che non è solo un grande attore di talento, dolcissimo, divertente, e di natura generosa ma è anche una persona stupenda ed è timido ma non gli piace sentirselo dire ….” Quali dei film di Al Pacino ricorda volentieri”? “Indubbiamente il ‘’Padrino parte Prima e Seconda’, sono un esempio di film ben girati, aggiungerei ‘’2001 Odissea nello Spazio e Star Wars ‘’. Dei film italiani classici, ‘’ Ladri di Biciclette.” “ Quali delle sue interviste ricorda di più”? “ Impossibile dirlo su 5600, sono troppe per ricordarsi, per decidere quale scegliere.” “ Pensa che il giornalismo dall’inizio della sua carriera sia cambiato? ‘’ “Si , oggi ci sono solo tabloid.” “Lei si è sempre preparato le domande prima d’intervistare l’ospite?’’ “Mai , non mi sono mai preparato prima, anzi non avevo idea di cosa chiedere e tutto avveniva spontaneamente.” “ Quale film di quest’anno le è particolarmente piaciuto.?” “Questo è un anno speciale per i film, abbiamo film interessanti, mi è piaciuto molto ‘’ Argo” e come è stato diretto,’’Lincoln‘’ e specialmente ‘’Django Unchained’’. Mi sono piaciuti tutti i personaggi, la recitazione, è un film divertente, la storia è ben girata. Non sono così convinto di “Zero Dark Thirthy.”
Tarantino è il regista che maggiormente ama e conosce meglio di un’enciclopedia i nostri attori e il nostro cinema. Del resto, proprio con il remake del film di Castellari “ Inglourious Basterds” e Il film di Corbucci “Django” (riscritto da Tarantino) gli hanno portato fortuna, specialmente quest’ultimo. Tarantino ha ringraziato per il premio dicendo ” È veramente eccitante il successo di ‘’Django” specialmente per il fatto che non tutti hanno creduto subito nel progetto. Si commentava l’idea in modo negativo, come se non fosse più il momento per questi film. All’estero, in Europa, si è classificato come il film più visto. Tutti noi abbiamo pensato che con l’arrivo dell’ultimo “Die Hard” l’altra settimana sugli schermi americani , “Django“venisse surclassato. Non è successo. Ho voluto con il mio film dare un tributo a Corbucci, anche se ho reinventato la storia girandola a modo mio. Non potrei essere più felice del risultato. Ho pensato che la nuova generazione non avesse mai visto gli Spaghetti Western e oggi dicono: ecco un nuovo tipo di gangsters story. Anzi io spero d’ influenzarne la produzione. Questo dovrebbero fare i giovani filmmakers italiani. Qualche anno fa una mia intervista per modo in cui è stata presentata o interpretata, è diventata uno scandalo in Italia. Io non ho mai detto che non apprezzo il cinema italiano di oggi, nel mio discorso volevo dire che in Italia non si devono produrre solo commedie o film impegnati, si ha bisogno di quei film, ma non solo. Io voglio nuovi Corbucci o nuovi Castellari e con questo spirito mi auguro di vedere presto il ritorno di Spaghetti Western italiani. Christopher Waltz si è complimentato con Tarantino descrivendolo come uno speciale regista e produttore. Un regista che sa cosa vuole ottenere dagli attori. Un suo grande desiderio è quello di voler essere italiano.
Tra gli italiani: Mario Rivelli, di Napoli, come attore regista e produttore ha girato “Mont Reve.” Ha faticato per trovare i finanziamenti. Prima ha girato un corto e con quello sono arrivati i supporti per il film girato il 18 giorni.
Carlotta Montanari, vive a Los Angeles studia all’Actor Studio e lavora nel cinema e televisione. Il suo ultimo film in preparazione è intitolato “The Hard Place “, un thriller . Dovrebbero partecipare al cast Adrian Paul. In Italia ha lavorato sia in televisione che in Radio, poi ha deciso di cambiare completamente ambiente e scontrarsi con un’altra mentalità. Arrivata quì, dove c’è da lavorare sodo, ha trovato un ambiente professionale e organizzato ed è stata un’esperienza bellissima lavorare con registi che stimolano un attore a raggiungere il massimo delle sue capacità. “Per una giovane attrice emergente come me è divertente e stimolante, ma non è un posto per tutti, per come la competizione è enorme e sia necessario esserne all’altezza per affrontarla.”
Elisabetta Canalis, porta la bandiera del viso naturale, tra tante bocche gonfiate e botox c’è da complimentarsi con lei. Ci ha detto che studia, fa sport e come chiunque voglia farsi strada nel mondo del cinema, partecipa a molte audizioni.
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