Roma, 18 ottobre – Tra i grandi ritorni dell’autunno il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, giunto ormai al XIV° appuntamento, si segnala come una delle Rassegne più prestigiose nell’ambito della musica classica.
In programma una serie di eventi tutti di rilevante livello artistico che esaltano l’ascolto della musica sacra nelle più belle Basiliche papali romane, San Pietro, San Paolo Fuori le Mura, Santa Maria Maggiore e Sant’Ignazio di Loyola.
Punta di diamante, naturalmente, è l’attesissimo ritorno dei Wiener Philharmoniker, orchestra in residence del Festival, con la serata del 29 ottobre “tutto Beethoven” con la Settima e l’Ottava Sinfonia, dirette da Herbert Blomstedt, nell’abituale scenografia di San Paolo. Alla serata, ad ingresso libero come tutti i concerti, parteciperanno come ospiti d’onore il Principe Hans-Adam II e la Principessa Marie von Und zu Liechtenstein.
Dedicato dalla Fondazione Pro Musica e Arte sacra, che organizza il Festival, al Santo Padre Giovanni Paolo II a dieci anni dalla scomparsa, il Festival 2015, che si svolgerà dal 28 ottobre al 4 novembre, presenta molte novità disseminate nel cartellone.
Per la prima volta, con un forte richiamo anche per il pubblico più giovane, l’amatissimo pianista Giovanni Allevi presenta la sua composizione per organo in prima esecuzione italiana “Toccata, Canzone e Fuga in re maggiore per Organo a canne” con il solista Carlo Maria Barile, il 4 novembre a chiusura della Rassegna.
Nello stesso programma, affidate all’organista Leo Kraemer, per un impossibile e coraggioso confronto a distanza, anche pagine di Bach, di Mendelssohn-Bartholdy e dello stesso Kraemer che si produrrà in una improvvisazione sui temi del “Sogno di una Notte d’Estate” di Mendelsshon- Bartholdy.
Vi sono ancora tre debutti: il Coro e l’Orchestra delle Nazioni diretti dal loro fondatore Justus Frantz, che il 31 ottobre nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura affida alla violinista ksenia Dubrovskaya, al soprano russo Maria Ariya e al mezzosoprano ucraino Angelina Shvachka la Sinfonia della “Resurrezione”di Gustav Mahler. Così lo spettacolo riesce a costruire un ponte ideale fra due cantanti che i fatti politici internazionali vorrebbero in conflitto. Il concerto, che comprende anche pagine di Arvo Pärt, è all’insegna della solidarietà per i più poveri e gli emarginati ed è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione Mary’s Meals che porta avanti progetti alimentari fra i bambini più bisognosi del mondo.
Debutta anche il Coro St. Jacob’s Chamber di Stoccolma educato da Gary Graden con due momenti, il 31 ottobre nella Basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio con brani contemporanei di Giovanni Bonato, di Alfred Schnittke, di Michael Waidenby e “Improvvisazioni su un Inno svedese”. Il concerto sarà replicato domenica 1 novembre nella Basilica di Santa Maria Maggiore assieme ad una esibizione del Coro della Cappella Musicale Pontifica “Sistina” diretto da Massimo Palombella che farà ascoltare brani della Polifonia della Scuola Romana. Sarà una sorta di dialogo ecumenico, fra il coro luterano e quello cattolico che rientra in un progetto particolarmente caro, prima a Benedetto XVI e oggi a papa Francesco, di unire in un unicum le chiese cristiane.
Il giorno prima, il Montini Choir ed Ensemble Hans Berger, fondati dal compositore bavarese Hans Berger, saranno impegnati in un concerto in onore della “Patrona Bavaria” nella Basilica di Sant’Ignazio di Loyola con composizioni di musica folkloristica bavarese suonate con strumenti tipici, come lo Hackbrett e lo Zither,.
Ancora un Coro sarà presente nel programma: quello di IlluminArt Philharmonic, proveniente dal Giappone, presente nella ricca giornata d’apertura del Festival nella Basilica Papale di San Pietro, dove il 28 ottobre alle sedici darà vita alla “Messe Solennelle de Sainte-Cécile” di Charles Gounod assieme all’Orchestra di Roma Sinfonietta, diretti da Tomomi Nishimoto. Successivamente, dopo la Santa Messa celebrata da Sua Eminenza Cardinale Angelo Comastri, proporrà “Canto Orasho”. Lo stesso Ensemble giapponese, insieme all’Orchestra di Roma Sinfonietta poi, venerdì 30, offrirà una esecuzione della “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi
Il Festival impegnerà seicento artisti provenienti da otto diversi Paesi del Mondo: Giappone, Italia, Germania, Austria, Svezia, Russia Ucraina e Città del Vaticano.
La Fondazione Pro Musica e Arte Sacra ha tra gli scopi statutari quello di agire a favore dell’Arte, oltre che della musica sacra, lo testimonia il suo motto “L’Arte salva l’Arte”, come ricorda il Sen Hans-Albert Courtial, Fondatore e Presidente Generale. Nel corso degli anni con l’ausilio di generosi mecenati, che hanno preferito conservare l’anonimato, ha recuperato importanti opere che sarebbero state destinate dall’usura degli anni alla distruzione.
Fin dal 2010, la Fondazione è impegnata in un grande progetto di restauro dei prospetti esterni della Basilica Vaticana,disegnati da Michelangelo, che tra il 1546 e il 1564 aveva lavorato sulla parte centrale della Basilica a croce greca. I lavori si completeranno nel 2016. Saranno inoltre restaurate le statue dei santi Pietro e Paolo di piazza San Pietro.