Roma 20 luglio 2022 – Un titolo italiano semplice ma efficace: “Attenti a quei due” (il titolo inglese originale era “The Persuaders”)
Una sigla musicale composta da John Barry (autore anche delle musiche di James Bond) che ancora ci suona nelle orecchie.
E che accompagnava le foto delle vite dei due protagonisti da quando erano bambini all’età adulta che scorrevano insieme sullo schermo.
Due bravi attori che ben incarnavano gli opposti personaggi che rappresentavano.
Un nobile inglese dai modi affettati dedito allo sport e alla bella vita: Lord Brett Sinclair, impersonato da Roger Moore.
Un americano che era nato povero ma poi si era arricchito grazie al petrolio e alle speculazioni di borsa: Daniel Wilde, impersonato da Tony Curtis.
La serie giocava proprio su questa loro contrapposizione, che emergeva in ogni situazione. Tra belle donne, auto di lusso, alberghi a cinque stelle e avventure varie.
I due erano diversi e antitetici, ma alla fine anche amici e protagonisti di un rapporto pieno di continue prese in giro reciproche.
Insieme, però, formano una coppia perfetta, impegnata a combattere sotto falsa copertura, a volte anche in modo confusionario, ogni tipo di crimine.
Come gli era stato richiesto di fare nelle prima puntata dal giudice in pensione Fulton.
Che li aveva misteriosamente e separatamente convocati in Costa Azzurra quando ancora i due non si conoscevano.
E loro, quando si incontrano, non provano alcuna simpatia l’uno per l’altro. Anche perché vengono da mondi, vite e abitudini completamente diversi.
Tanto che chiudono la loro prima giornata con una scazzottata in un locale notturno dopo che, nelle ore precedenti, si erano anche sfidati in una corsa automobilistica improvvisata.
Il loro unico punto in comune è l’attrazione per le belle donne. Che corteggiano in modo totalmente differente.
Erano telefilm semplici ma accattivanti, anche perché ci mostravano luoghi incantati e una vita al di sopra delle possibilità di molti in un’epoca in cui non si viaggiava e le settimane bianche, le crociere e i weck-end erano cose da signori.
Tra il 1970 e il 1971 furono prodotti e realizzati 24 telefilm della serie.
Che ebbe un grande successo in Europa (era di ideazione e produzione britannica), molto meno negli Stati Uniti.
Forse anche perché l’inglese Roger Moore veniva da un decennio di successi.
Mentre l’americano Tony Curtis era già nella parte declinante della carriera. Che aveva conosciuto il suo apice negli anni ’50.
Sul rapporto tra i due attori si è detto e scritto molto. Più male che bene, a dire il vero, visto che quasi tutti sostengono che non andassero tanto d’accordo.
Ma loro hanno sempre smentito.
E quando negli anni passati si prospettò l’idea di girare un remake di “Attenti a quei due” dissero entrambi che non l’avrebbero mai fatto senza l’altro.
Fatto sta che dopo la prima stagione la serie si interruppe, con Roger Moore che preferì accettare la proposta di indossare i panni di 007.