Un gruppo di attori, un gruppo di senzatetto e un gruppo di studenti, dediti all’uso del costume animato, decidono di fare un viaggio nella leggenda attraverso una città che si nutre del senso di colpa delle persone.
Alla Casa delle Culture di Roma dal 18 al 22 maggio 11.
Sotto l’occhio vigile di un dio sceso fra gli uomini a manipolare i loro destini con meccanismi da baraccone, vive un re mostruoso, pieno di peccato e fatto su misura per l’adorazione e la penitenza della gente.La struttura delle mosche di Sartre, con l’innesto di alcuni spunti lirici dalle versioni dei grandi della tragedia greca, è tradita da quella scheggia impazzita di Oreste che, abusando forse del dono del libero arbitrio, sorprende tutti mettendo al bando ogni senso di colpa e ogni necessità di espiazione in una società infelice i cui abitanti hanno il compito di sopportare il peso di una colpa che non gli appartiene.
Alla Casa delle Culture di Roma il popolo della città della colpa è rappresentato da un gruppo di senzatetto, che, in inverno, è stata ospite a colazione; i muri della città sono indossati da i ragazzi della Compagnia Cassandra, impegnati per tutto l’anno in un laboratorio sul costume animato; i personaggi sono presi in carico dalla Compagnia Ginepro Nannelli, che gestisce la struttura e sotto la regia di Marco Carlaccini.
Così la Casa delle Culture, ospitando questa storia, racconta anche la sua storia che, come ogni anno, è fatta delle storie che l’attraversano.
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