Roma, 10 dicembre 2019. Ancora un film che non ricordiamo certo per la conquista di David di Donatello o Oscar, ma Audace colpo dei soliti ignoti rappresenta un riferimento importante per la commedia italiana, lo spiritoso seguito del fragoroso successo dell’anno prima de I soliti ignoti.
Cambia il regista da Mario Monicelli a Nanni Loy e cambia la struttura della pellicola più incentrata, la seconda, sulla caratterizzazione degli strampalati personaggi intenti a darsi una connotazione da gangsters. Sullo spunto del primo film Loy tratteggia una parodia dei movie americani, aiutato da una colonna sonora incalzante a ritmo jazz.
Il colpo stavolta è a Milano, da rubare l’incasso domenicale del Totocalcio, approfittando della partita Milan-Roma coi nostri eroi confusi nell’esodo dei tifosi romanisti in trasferta. Le varie vicissitudini portano la sgangherata combriccola a terminare la loro avventura in modo del tutto inatteso. Il lavoro di squadra, coordinato da Loy, è ottimo, tutti caratteristi al posto giusto con una menzione speciale per Vittorio Gassman impareggiabile mattatore completamente a suo agio ormai nei panni di attore comico.
Proverbiale la scena di quando in commissariato a Roma Peppe er pantera (Gassman) risponde alle domande del maresciallo, che nel frattempo sta conducendo l’inchiesta avendo capito che i ladri sono romani e gli chiede se ha visto la partita. Peppe comincia a recitare come una filastrocca il goal del Milan, imparato a memoria da un giornale sportivo:<< al 41°della ripresa Altafini detto Mazzola ricevuta la sfera di cuoio dallo scattante Danova aggirava l’accorrente Bernardin e lasciava partire di sinistro una secca staffilata che s’insaccava alla convergenza dei pali. Niente da fare per il pur vigile Panetti>>. Il maresciallo di rimando: << arbitro?>> e Peppe er pantera leggermente sorpreso riattacca: << arbitro imparziale ma irascibile il signor Baralla di Livorno, 75.000 spettatori circa nonostante un leggero annuvolamento nel primo tempo….>>.
Come detto una batteria di grandi attori, Gassman, Manfredi, Salvatori, Claudia Cardinale, perfettamente miscelati a caratteristi come Tiberio Murgia (Ferribotte), Carlo Pisacane (Capannelle), Gianni Bonagura (il ragioniere del Totocalcio) e Riccardo Garrone (il capo della banda) insolitamente doppiato in milanese dal grande Gianrico Tedeschi.
Un bianco e nero divertente, nostalgico, a volte malinconico, ai margini del boom economico che abbiamo raccontato in altre pellicole quando ancora il milione di lire veniva connotato come Bonaventura, dal famoso personaggio inventato da Sergio Tofano.