Roma, 1 agosto 2022.
Stavolta a varcare il traguardo delle 80 candeline è un attore italiano, di grande respiro internazionale: Giancarlo Giannini.
Interprete poliedrico, vanta prestazioni eccellenti che svariano dall’operaio del profondo sud, a personaggi della commedia all’italiana, a produzioni internazionali.
Come Gassman non ha problemi a recitare in dialetti non della propria origine e chissà se dipende dalla matrice ligure che contraddistingue i due artisti.
Sin dai tempi degli esordi televisivi, su tutti <David Copperfield> del 1965, Giannini da ampie prove della sua versatilità tanto da far pensare ai metodi recitativi dell’Actors Studio.
Ma è lo stesso Giannini a smentire questa tesi: <Non so come si entra nel personaggio. Ho fatto carriera senza entrare nel personaggio e non sono un attore da metodo>.
L’esplosione arriva nel 1970, dopo una decina di pellicole d’allenamento, chiamato da Ettore Scola in <Dramma della gelosia>, che abbiamo ricordato un paio d’anni fa.
Nel ruolo del pizzaiolo terzo incomodo, che insidia la Vitti al collerico Mastroianni, non sfigura affatto e due anni dopo il definitivo successo in <Mimì metallurgico ferito nell’onore>.
Successo conseguito attraverso il fortunato sodalizio con la regista Lina Wertmuller, che lo vuole protagonista nel ruolo di uno stravagante operaio siciliano.
Tipo di personaggio e di dialetto ribadito in <Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto>, al fianco di una splendida Mariangela Melato.
Celebre la strepitosa battuta ripetuta più volte nel film:<Booottana industriale!>.
Giannini arriva a sfiorare l’Oscar con <Pasqualino Settebellezze> nel 1975, ma non rimane ancorato alle produzioni con la Wertmuller.
Lavora con registi come Risi, Lattuada, Vicario, Bolognini, non facendosi mancare Visconti ne <L’innocente> e Monicelli in <Viaggio con Anita>.
Da ricordare, a proposito della padronanza dei dialetti, la magistrale interpretazione in <Mi manda Picone> guidato, in una Napoli sconclusionata, dal regista Nanni Loy.
La bravura e l’adattabilità a più ruoli richiamano Giannini ad esperienze internazionali, da Fassbinder, a Coppola, fino alle due partecipazioni nella saga di James Bond.
Il ruolo dell’agente segreto René Mathis, <Casino Royale> e <Quantum of Solace>, è tutt’altro che un contorno nello sviluppo delle storie.
Di solito i grandi interpreti non si concedono all’attività di doppiaggio, Giancarlo Giannini invece è una piacevole eccezione.
Nicholson, The Departed, Hoffman, Il maratoneta, O’Neal, Barry Lindon, Pacino, Carlito’s Way, sono solo alcune delle eccellenti prestazioni di Giannini attraverso la sua casa di doppiaggio C.V.D.
Insomma un grande attore che può vantare una continuità recitativa nel figlio Adriano, nel solco di una solida tradizione familiare.